lunedì 29 aprile 2013

Il mondo visto da un piccione ( 1 )

L'altro giorno riflettevo sulla vita di un piccione...
In effetti, non è per nulla semplice.
Ho cercato di ricostruire una giornata-tipo di un piccione, attribuendogli alcune caratteristiche umane, che secondo me ha già di suo, e credo che possa essere più o meno così: ( farò parlare il piccione )
"Ciao. Mi chiamo Jhonathan. Sì, anche noi piccioni abbiamo un nome. I miei genitori mi hanno chiamato così per via di Jhonathan Livingstone, e forse hanno fatto bene: quel piccione voleva volare, volare... se potessi, anche io non metterei zampa per terra. Qui sul suolo la vita è abbastanza dura. Il mio momento preferito della giornata, probabilmente, è la sera, perchè posso scrivere. Odio il mattino, anche se è tranquillo, perchè so quello che mi aspetta per tutto il giorno. L'inverno, poi, è più bello dell'estate, anche se più freddo, perchè c'è poca gente in giro. Sì, gli uomini ci danno sempre molto fastidio. Però sono fortunato: a volte mi viene da pensare a quelle città in cui i nostri fratelli vengono mangiati... e ci sto davvero male. Non riuscirei a resistere al terrore costante di essere braccato, anche perchè, se hai paura, prima o poi, ti braccano sul serio. Ma torniamo alla mia giornata. Io mi sveglio presto, dopo l'alba, ma resto nel nido con i miei genitori e gli altri fratelli. Aspetto che il capobranco trovi cibo e si posi su una strada, su un marciapiede o su un tetto, poi tutti usciamo, perchè dove c'è cibo ce n'è per tutti. E' un po' a fortuna: c'è chi ne riesce a prendere di più, chi di meno, ma non per questo ne rifiutiamo dell'altro. Voglio dire, ipotizziamo che abbiamo mangiato alle nove di mattina. Teoricamente dovremmo essere sazi. Il punto è che, però, sappiamo che quello che troviamo, l'indomani potrebbe non esserci più, e così, anche se mezz'ora dopo il capobranco trova altro cibo, noi tutti ci tuffiamo a mangiarlo. Se qualcuno non mangia, vuol dire che sta male, o che sta covando. In entrambi i casi, il loro corpo è gonfio. Noi ci stiamo lontani, perchè abbiamo paura di essere contagiati, anche se a volte mi chiedo se questa non sia discriminazione. E se sia meglio morire di malattia che schiacciati da una macchina o sparati da un cacciatore. O fritti e impanati da un cuoco. Forse meglio sparati. Soffri di meno. Povere vongole, che sono messe in acqua da vive, e muoiono bruciate. Una sorta di camera a gas. So quello che è successo agli uomini ai tempi del nazismo... vivo nei palazzi, sento i discorsi che fanno le famiglie, sento quello che dicono i telegiornali... E mi dispiace che succeda di nuovo, ma alle vongole. Credo che gli uomini non cambino mai. Noi piccioni, e in generale tutta la razza animalesca, siamo molto evoluti. Crediamo nei valori veri, e cerchiamo di vivere al meglio nonostante gli ostacoli. Ogni giorno è una conquista, per avere un tozzo di pane, ma ogni giorno lo affrontiamo con determinazione, perchè senza quel pane moriremmo. 
Quando abbiamo fatto il pasto mattutino, voliamo un po', o semplicemente restiamo appollaiati su una statua. Io sono un piccione di città. I piccioni di paese, penso che se ne stiano belli tranquilli in campagna o sulla riva del mare. Li invidio da morire. Non c'è nessun bambino che, d'inverno, tira loro dei calci, o cacciatori che vogliono mangiarli. Al massimo c'è qualche cane che li insegue. Ma hanno le ali. Le ali sono un nostro grande vantaggio. Ogni volta che qualche infante urlante ci rincorre, o qualche animale, o anche qualche adulto, noi facciamo un salto e siamo già andati via. Però perchè questo stress continuo? Non potremmo, semplicemente, vivere tranquillamente? Mangiare, restare appollaiati su una bella statua, volare un po', tornare a terra, poi dormire nel nido. Il nostro difetto è che dobbiamo necessariamente poggiarci a terra, dopo aver volato per un po'. In fondo, ci stanchiamo. E dobbiamo recuperare cibo. Il problema è che a volte siamo molto stanchi e non ce la facciamo a combattere contro chi ci insegue. Un giorno mi è capitato vedere morire un amico. Aveva volato tanto, ed era davvero molto affamato. Non ha seguito il capobranco, perchè ha visto un tozzo di pane sulla strada. Lui si è precipitato per mangiarlo, ma una macchina lo ha investito. Lui se n'era accorto, ma era troppo stanco per spiccare il volo, e poi anche la macchina andava troppo veloce. Queste macchine, questi uomini, non se ne fregano niente dei piccioni. Se li vedono per strada, li investono. Non rallentano. Eppure noi, noi piccioni, abbiamo una vita difficilissima! Ogni giorno lottiamo contro gli uomini per conquistare del cibo! Perchè non ci lasciano in pace? Vogliamo vivere anche noi, come loro! Ovviamente, se per strada passa un uomo, fanno di tutto per fermare la macchina. Anche per i gatti o i cani è così. A volte tentano di non investirli, perchè sia i cani che i gatti sono animali domestici, e quindi gli uomini provano pietà, sapendo che quegli animali fanno felici loro e i propri figli. E così un giorno ho detto questa teoria a un mio amico, che ha deciso di provare ad essere simile a un uomo. Di punto in bianco, ha smesso di seguire il capobranco, e ha iniziato ad appollaiarsi sul davanzale della finestra della camera di una ragazza. Questa ragazza cantava muovendo la testa, e lui muoveva la testa. La ragazza alzava il braccio, e lui alzava la zampa. Quando la ragazza si è accorta del piccione, si è avvicinata, e lo ha guardato. Allora si è messa a ridere, ha chiamato tutti i parenti, che si sono messi a ridere, e il mio amico, che si chiamava ( non a caso ) Joker, è diventato un caso mediatico. Joker pensava che ora era diventato una star, quindi era protetto. Protetto da quella famiglia. Invece quella famiglia ha fatto solo soldi. Si è arricchita grazie alle potenzialità di Joker, e quando è nato il fratellino della ragazza, un bel mese di Maggio, il capofamiglia ha messo le zanzariere a tutte le finestre, esordendo: "quel piccione porta malattie". E così, Joker si è ammalato di mal di cuore, ed è morto."

mercoledì 17 aprile 2013

ACAB - All Cops Are Bastards.

Ciao a tutti!
Scusate il lungo periodo di assenza, ma sono stata impegnata con l'università... Ora rieccomi e pronta a commentare e analizzare questo film che porta due marchi di produzione, l'uno francese, l'altro italiano.
Innanzitutto, necessita parlare della trama prima del titolo, perchè altrimenti, per chi non lo avesse ancora visto, non si può capire neanche la riflessione sul nome A.C.A.B.

Dunque, i protagonisti del film sono quattro agenti antisommossa della Polizia. Si chiamano Cobra ( interpretato da Pierfrancesco Favino ), Negro ( Filippo Nigro ), Mazinga ( Marco Giallini ) e Adriano ( Domenico Diele ). Quest'ultimo è il personaggio-chiave, per me, perchè esprime la posizione degli autori. Posizione che, in tutto il film, non si mantiene fissa. Parlo per me, quindi da spettatrice: durante tutto il film, ho notato che si tende a non avere una posizione fissa. Quindi, per ogni evenienza, secondo me è stata una buona scelta quella di esplicitare la morale tramite una frase che dirà Adriano appena esce di scena. Ma torniamo alla trama. Inizialmente gli agenti sono tre, cioè manca Adriano, che entra nell'antisommossa solo perchè, dice alla madre, "lo pagano meglio". C'è da dire, infatti, una cosa. Tutti e quattro hanno una loro vita privata. Di Cobra non viene detto nulla, ma sappiamo che Negro ha un divorzio in corso, Mazinga ha problemi con il figlio e Adriano è arrabbiato con il comune che ha sfrattato la madre dalla sua legittima casa per poi darla agli extracomunitari. Questi problemi si riflettono inevitabilmente sul loro lavoro, che però contribuisce a dare un'aura negativa alla loro reputazione. Mi spiego meglio: già loro sono agenti antisommossa, cioè reprimono ( le rivolte dei tifosi allo stadio, ad esempio ), e sono costretti ad utilizzare oggetti come manganelli per contrastare... e non sono visti bene, in quanto violenti... però a questo si aggiunge il fatto che spesso provano rabbia nel picchiare, perchè in chi contrastano vedono spesso quello che avrebbero voluto fare, ma non potevano in quanto non disponevano dell'autorità. Quindi emerge il primo grande tema dell'abuso del potere. In realtà la trama non è così semplice, ci sono varie e varie sfumature... 
Analizziamole insieme.
L'inizio.
Il film inizia con Cobra che canticchia "celerino figlio di puttana"...Non si penserebbe minimamente che è un agente di polizia, se non quando lo vediamo cadere dalla moto perchè urtato da un ubbriaco e metterlo in manette. Ci si viene da chiedere: perchè, allora, ha cantato una canzone contro di lui se è lui stesso il celerino? Per quello detto prima, perchè a lui piace picchiare. Piace abusare del suo potere, ma solo quando provocato. Ritengo di affermare che è solo in questa circostanza che gradisce, perchè vediamo legato a Cobra un processo: è accusato di aver picchiato volontariamente un tifoso. Sarà poi, però, assolto, perchè spiega al giudice che compito dell'unità celere è quella di difendere, se ricevuto l'ordine, da chi è violento contro di loro. Se non ci sono provocazioni, insomma, loro stanno fermi. In questo film, però, vediamo sempre che sono i tifosi a provocare e ma i celerini prendere l'iniziativa, DURANTE UN SERVIZIO D'ORDINE, e picchiare spontaneamente.
Loro decidono di picchiare autonomamente solo quando un tifoso ferisce Mazinga. 
Nella fattispecie, di risposta, partono segretamente di notte, in macchina, e vanno nel covo degli albanesi responsabili e fanno strage. In questo covo trovano anche delle armi e chiedono ad un collega di coprirli e di tirarle fuori al momento giusto. Dunque il secondo grande tema, delle irregolarità. Anche se qui si tratta di più di una semplice irregolarità, perchè gli albanesi sono stati picchiati violentemente. Ovviamente se fosse morto qualcuno, loro si sarebbero trovati in una posizione scomodissima. Irregolare, quindi, è l'eventualità in cui si trovino le armi in loro possesso. Ne conseguirebbe, anche qui, una posizione scomoda. 
Dove ritroviamo, sempre all'interno dl film, il tema del "coprirsi" tra colleghi?
Quando Adriano, agli inizi del suo lavoro, picchia un uomo su un treno e gli altri agenti si offrono di testimoniare il falso, preservando, quindi, l'integrità morale della polizia.   
Il titolo.
Ora passo al titolo. ACAB è l'acronimo di All Cops Are Bastards e questa è una frase usata dagli skineads negli anni '70 per indicare il loro odio verso la polizia. Si incitava alla violenza e all'affronto diretto.
Nel film, ritroviamo questa scritta in un tatuaggio. Si tratta di un tatuaggio che ha sul collo un amico di Adriano, che prima di diventare poliziotto era "un ragazzo coatto". 
La figura emblematica di Adriano Costantini.
Adriano è un ragazzo che vede lo sfratto della madre a favore degli extracomunitari. Decide di trovarsi il lavoro nell'unità antisommossa perchè "lo pagano meglio", a quanto dice lui alla madre, anche se si rende subito conto di quanto siano assurdi i suoi colleghi: fanno azioni di vendetta, cioè non autorizzate... O ancora, ci tengono così tanto alla fratellanza da organizzargli uno scherzo: chiuderlo nel furgoncino con un fumogeno per dargli un avvertimento: o sei con noi ( quindi fai come noi ) o sei fuori. Adriano inizialmente è anche lui violento, stimolato dal problema dello sfratto, ma alla fine prende una posizione, che coincide con quella degli autori: "Volevo un lavoro onesto. E la guardia è un lavoro onesto". Dunque si dimette, perchè non conforme con quello che pensava.
Gli altri tre.
Gli altri tre agenti, pur consapevoli, continuano ad essere violenti e non si discostano, così come fa Adriano.
Il figlio di Mazinga.
Il figlio di Mazinga è amico degli albanesi che hanno ferito il padre. Anche sua madre è nella polizia, ma lui si discosta dal padre affermando: " a te te piace picchià". Parallelismo con Adriano, anche se Adriano si discosta non essendo più violento. Lui no.
Riferimenti reali.
A) La morte di Filippo Raciti. Tutti gli agenti sono attorno alla tv e sentono che Filippo Raciti è morto. Ne consegue che vanno al Parlamento e intimano allo Stato una protezione. Protezione che, a quanto ho capito, non viene data.
B) La morte di Gabriele Sandri.
Struttura.
Decisamente ASA'.

A presto, spero vi sia piaciuto...:)