giovedì 31 gennaio 2013

.Déjà vu - Corsa contro il tempo.

Ciao a tutti:)
C'è un piccolo cambiamento: dovevo scrivere su "City of Angels", ma mi sono resa conto che ci vorrà ancora un bel po', per cui oggi parlerò di un film che ho visto tantissime volte, e che mi ha sempre, sempre, emozionato: "Dèjà vu - Corsa contro il tempo".
La prima volta che vidi questo film, lo classificai impulsivamente come un film d'azione, tenendolo comunque nella mia "videoteca personale", perchè mi era piaciuto, e perchè sentivo di dover capirci meglio. Infatti, lo vidi a distanza di mesi, e poi sempre più frequentemente, e andai oltre la mia prima, ed erronea, impressione.
Dunque... la storia inizia con dei marinai festosi che si dirigono su un traghetto, la banda che suona, la nave che parte e poi esplode. Interviene subito la polizia, poi l'FBI, e si giunge alla conclusione che si tratta di attentato. Tutti sono concentrati sulla ricerca del colpevole, tranne l'agente Doug Carlin ( interpretato da Denzel Washington ), che sembra incuriosito da qualcos'altro.
Ma andiamo con ordine:
La nave esplode, giunge la polizia e in seguito Doug, che è un agente dell'ATF, sezione della polizia americana che si occupa di esplosivi. E' lui a dire agli altri che materiale è usato, eccetera. Torna nel suo ufficio, e un collega gli dice che lo aveva cercato una donna, che voleva sapere com'era fatto. Doug è indifferente. Telefona un altro collega, che vuole mostrare a Doug una ragazza scoperta morta durante l'esplosione, una certa Claire. Doug accetta di vederla perchè il suo corpo si è arenato un'ora prima dell'attentato, e gli sembra strano. Come volevasi dimostrare, tramite la luce a raggi UV, scopre che sulla sua bocca c'è dello scotch, quindi deduce che la sua morte non è connessa all'attentato, ma si voleva far credere così. Il bello arriva durante un'ispezione in casa della vittima. Doug entra, e trova alcune lettere magnetiche sul frigorifero, così combinate: "U can save her" ( Tu puoi salvarla ), ma la telecamera non si sofferma su quello; piuttosto ci mostra, tramite un primo piano, l'annuncio di un giornale cerchiato in rosso. Doug procede con l'ispezione e fa partire la segreteria telefonica. Annota i messaggi che secondo lui sono utili, e intanto gira per la casa e trova indumenti pieni di sangue. Poi, resta immobile, perchè sente la sua voce alla segreteria: "Salve, sono l'agente Doug Carlin dell'ATF. Mi aveva cercato?" Ecco così il primo movimento del film: Doug controlla un cartellino nella sua tasca, recante il numero della donna che lo aveva cercato in ufficio, e combacia con quello. Il problema è che lui non l'ha richiamata! Così esce di casa, perplesso. Ancora un altro particolare importantissimo: vediamo Doug usare, com'è normale che sia, nel suo mestiere, i guanti di lattice per non lasciare impronte.
Ora, mi interrompo un secondo.
Questa tipologia di film è un A S A'. Precedentemente, con "Viola di mare" avevamo assistito alla tipologia S A S'. Qui, invece, non abbiamo una situazione iniziale definita. Per cui è dall'azione A che deriva una situazione S. Nel nostro caso, già dall'inizio, dall'esplosione del traghetto ( A ), deriva un quadro generale: bisogna trovare il colpevole ( S ).
Bene. Ora arriva il movimento.
Come tutti i film americani che si rispettino, troviamo le solite cose improbabili che esistano nella vita di tutti i giorni: i cervelloni dell'FBI hanno creato  uno strumento che ricrea il passato recente; lo mettono a disposizione di Doug, con lo scopo di scoprire cosa è accaduto il giorno dell'attentato. Si può, in sostanza, guardare nel passato. Loro, quindi, vogliono guardare chi è stato a far esplodere il traghetto. Lo strumento, però, è particolare: se si sceglie di vedere un determinato momento del passato, lo si può fare una volta sola, perchè il tempo comunque scorre. Lo strumento è impostato a quattro giorni prima dell'attentato; secondo la loro teoria, l'attentatore è sicuramente in fase organizzativa. Ma dato che sono solo fisici e non hanno la minima idea di come ci si comporti in un caso come questo, gli occorre l'agente Doug per dirgli dove cercare. Brillantemente, Doug, che aveva intuito un collegamento tra l'attentato e Claire, gli dice di guardare a casa sua. Ovviamente Claire è viva, quattro giorni fa, quindi la sua figura compare ( trovate la spiegazione di questa cosa nell'appunto 1 di fisica, in fondo all'articolo ).. Mentre Doug sta seguendo Claire, gli arriva una telefonata di un suo collega che gli dice che è stato in casa di Claire e l'ha trovata piena di impronte di Doug. Doug è, ancora una volta, perplesso.
Ovviamente, l'intuizione di Doug si rivela fondata, perchè Claire riceve una telefonata dall'attentatore, che vuole comprare il suo furgone ( ecco spiegato l'annuncio in rosso ).
Ma andiamo alla pointe.
Doug punta una torcia sul monitor, in faccia a Claire, e c'è un contatto. La lampada di casa sua si fulmina e il monitor va in black out. E così, c'è un collegamento tra questo e quel mondo. Doug approfondisce la cosa, e capisce che come era possibile che Claire avesse visto la luce, cioè che la luce era ritornata indietro, è possibile tornare indietro nel tempo fisicamente, e quindi, prevenire l'attentato, o la morte di Claire.
Ecco quindi un'altra azione A ( la luce puntata ) che genera una situazione S ( la consapevolezza di Doug, e la nuova missione ).
Sembra che ora sia tutto delineato, ma c'è una complicazione: l'allegra comitiva di scienziati prova a mandare un biglietto in ufficio di Doug su cui c'è scritto: "avviso sospetto terrorismo". Doug non è in ufficio, al momento, e così il biglietto lo legge il collega, che va dall'attentatore; il quale attentatore lo uccide. E così quella morte ( l'agente in realtà era morto sul traghetto ) che si poteva prevenire con il biglietto, se solo lo avesse letto la persona giusta ( Doug ), è stata creata.
Dopo questa importante scena, che ancora una volta è un A->S ( invio del biglietto ( A ), morte ( S ) ), vediamo Doug che tornerà indietro nel tempo ( battito cardiaco nullo, dato che è stato in transito in una barriera che azzera ogni impulso elettrico ); viene rianimato e va da Claire, che è stata rapita dall'attentatore che ha rubato il suo furgone. La libera e la rende partecipe che ci sarà un attentato. Doug è ferito, in tutto questo. Ovviamente lei non si fida. Giungono a casa sua e Doug sa perfettamente come muoversi. Si cambia, getta gli indumenti sporchi di sangue ( ecco spiegate le impronte trovate nel futuro, e i vestiti insanguinati: erano suoi ). Claire si sta cambiando e Doug fa l'errore di consigliarle un altro vestito che aveva nell'armadio, quello azzurro che si vede a inizio film. Lei è a maggior ragione insospettita e vediamo chiamarlo in ufficio, per sapere com'è fatto ( ecco spiegata la telefonata iniziale, nel futuro ). Claire, infine, si fida, e così vanno insieme sul traghetto per fermare l'attentatore. Scoprono che la bomba è in una macchina. Claire riesce a salvarsi, Doug muore insieme all'esplosione. Il film termina con Claire che si rivolge alla polizia e vede l'agente Doug dell'ormai-presente raggiungerla. Claire allora capisce quello che era successo. Capisce che Doug veniva dal passato per salvarla. E finisce guardandolo.
Un film in cui, continuamente, c'è un'azione generatrice. Anche quando vediamo una situazione che apparentemente è stabile, troviamo un'azione che non c'entra nulla ad intervenire, che genera una nuova situazione. Come struttura, non mi piacciono molto questi film. Ma su questo, questa tipologia  A S A' stava perfettamente bene, e contribuiva a dare emozione e pianto continuo!!!
Solo qualche ultimo appunto.

Elementi di fisica presenti nel film:
1. Questa pellicola ha avuto l'opportunità della consulenza del fisico Brian Green, sostenitore della teoria delle stringhe. Della teoria che ci sono singoli universi destinati a incrociarsi. Sottolineo il "destinati" perchè, come si è visto, era destino che Claire vivesse, che l'attentato non ci fosse... Anche se io penso che non è destino che si incrocino, ma è pura scelta. Cioè che se Doug non si fosse innamorato di Claire o se non avesse avuto  senso di dovere verso i morti dell'attentato, avrebbe potuto scegliere di non tornare indietro, di non aprire il ponte per l'altro universo. Di destino, per come è strutturata la scena, nel film, si potrebbe parlare solo nel caso della morte del collega di Doug, perchè in ogni caso è morto, o nel passato, o al momento dell'attentato.
Spiegazione del perchè Claire è viva, nel passato: Claire è viva, anche se nel "futuro" è morta, perchè secondo la teoria delle stringhe, si trova in un universo parallelo. Quindi è scorretto usare i termini "passato" e "futuro"; piuttosto si dovrebbe dire "è viva nel primo universo", "è morta nel secondo universo".
2. Con lo strumento ideato dai ricercatori, si vuole fare un chiaro riferimento al cronovisore ideato da Asimov.

Riflessioni sul tema della fisica.
Io non sono una fisica... Mi piacerebbe moltissimo, ma figuriamoci, non ci capisco niente! A scuola, poi, ero una frana! Eppure, qualcosa in questo film mi suscita dei dubbi.
Ragioniamo insieme: Doug è vivo nel primo universo, universo in cui è morta Claire e c'è stata l'esplosione.
Un fisico lo manda al giorno dell'attentato, in un secondo universo. Lì muore, ma sopravvivono Claire e le 543 vittime dell'attentato. Però, appena il Doug del primo universo muore, vediamo giungere il Doug del secondo universo. Il punto è questo: E' possibile che Doug del secondo universo trovi il cadavere del Doug del primo universo, così come successe con il corpo di Claire, nel primo.
E poi, mentre in tutte le altre scene, ci sono i fisici che guardano dallo strumento, quando si interviene dal primo nel secondo universo, qui il film si sposta totalmente sul secondo, abbandonando i fisici. Il saluto di Doug e il fisico che lo trasporta nell'altro mondo è: "mi ha fatto piacere conoscerti". Questo cosa lascia intendere? Che il fisico non lo guarderà? Che abbandonerà lo strumento? Il fisico e Doug avevano provato ad affrontare la possibilità del ritrovamento del suo cadavere, e ancora una volta c'è stata una risposta ambigua. Quindi, di nuovo: lo strumento non sarà più usato?
La risposta più ovvia è, comunque, che i due universi continuano a coesistere e che starà a Claire, ora, spiegare tutto al Doug del secondo universo.
Insomma... fine.
Spero di non essere stata molto noiosa!
Purtroppo ancora una volta non mi sono aperta sulle emozioni e ho preferito inquadrare più la struttura del film, quindi cercherò di dire due parole anche su questo fronte...

Vedetelo. Vedetelo perchè ne vale la pena... Io lo guarderei solo per assistere di nuovo agli sguardi di Doug verso Claire, e alla sua dolcezza...
Perchè in fondo, se Doug ha deciso di tornare indietro, è perchè vuole salvare Claire. Perchè si è innamorato dei suoi modi, del modo in cui prega e ringrazia Dio prima di ogni pasto, del modo in cui trova l'amore nel canto degli inseparabili... della profondità del suo sguardo... E poi, alla sua scelta, ha anche contribuito la consapevolezza della sua morte in un modo così brutale, e causata da una persona pazza, che se l'è presa con i marinai perchè non è stato accettato in marina... o ancora l'incontro con il padre di lei... Il padre che gli dice: "So che a voi poliziotti interessa solo come caso, ma la guardi... solo un momento..."
Niente, è il massimo che riesco a dire! :D
Alla prossima!!
Sara.

domenica 27 gennaio 2013

.Viola di mare.

Ciao a tutti nuovamente.:)
A richiesta, "Viola di mare".

Iniziamo a dire che è un film molto recente, precisamente del 2009. E già questo, è un elemento importantissimo, in quanto il film tratta di un argomento secondo me molto antico, ma pubblicizzato e ampliato dalla comunicazione di massa ai limiti dell'insopportabile: l'omosessualità. E in effetti, l'intolleranza è quello che si vuole raggiungere, vedesi la posizione delle istituzioni religiose. O, molto più semplicemente, basta che andiate sulla pagina di Wikipedia; vedrete che su questo film, che si meriterebbe tutti i complimenti, al contrario di altre pellicole, ci sono solo poche righe: i premi ricevuti, da dove è tratto, delle curiosità e una trama insignificante. 
Ebbene questo film, a dispetto di tutte le religioni, di tutte le pagine internet, vuole omaggiare l'omosessualità, innanzitutto con il titolo: la viola di mare è, infatti, un pesce realmente esistente. Si tratta di Coris Julis, un pesce appartenente alla specie proterogina. E', ossia, ermafrodita. Nasce femmina e diventa maschio. E', sostanzialmente, quello che succede nel film alla protagonista. Ovviamente, su Wikipedia potete trovare il riferimento del titolo, ma non il fatto che sia l'elemento cruciale del film.
Ma andiamo con ordine.
La storia è ambientata in un'isola della Sicilia dell'800.
Narra di una ragazza, di nome Angela, figlia di Salvatore ( interpretato da Ennio Fantastichini ), uomo più influente del paese, in quanto gestore di una cava di tufo, unica risorsa che fa vivere quell'isola.
Quando suo padre è al lavoro, Angela esce e gioca con altri due bambini in particolare: Tommaso e Sara.
Le cose vanno avanti spensieratamente, con spezzoni-chiave in cui Angela stuzzica Sara ed è gelosa di Tommaso, fin quando, ahimè, un giorno, Sara parte con la sua famiglia. 
Angela, da allora, è silenziosa e speranzosa al contempo, va ogni giorno in riva al mare, dove ha lasciato Sara per l'ultima volta.
Ora, è il caso che interrompa un attimo il racconto, per spiegare alcuni elementi-base della critica cinematografica.
I film del 1920 in particolare, erano caratterizzati dal rapporto senso-motorio: ad una situazione iniziale ( S ) corrispondeva una reazione-azione ( A ) che generava una seconda situazione ( S' ). Ad esempio, se uno sceriffo riceveva la notizia che un bandito era scappato ( situazione iniziale S ), decideva che fare, lo faceva ( azione A ) e la situazione iniziale si modificava ( S', magari il bandito è catturato ).
Torniamo dunque alla trama.
Si ha Sara che è partita.
Un giorno, Sara ritorna. Appena Angela lo viene a sapere, si precipita a vederla. Ovviamente non sono più bambine, hanno almeno venti anni. Questo è un altro punto cruciale, perchè è inserito il tema della bellezza: se, cioè, Angela, da bambina, sospettava che Sara le piacesse, ora, vedendo il suo volto e il suo corpo, è completamente convinta e, pertanto, innamorata.
Il punto è che però Sara è cambiata, e sembra non voler ricambiare le attenzioni di Angela.
Quest'ultima decide di portare Sara sulla scogliera, e le dice: "Ci sono venuta ogni giorno dopo che te ne sei andata..." Di tutta risposta, Sara: "Sì? ...E Tommaso? Che fine ha fatto?" 
Assistiamo a un altro colloquio di Angela e Sara dopo tanti anni, in cui Angela si dichiara. Sara stende gli indumenti al filo, e appena sente la dichiarazione di Angela pensa sia uno scherzo, e ride. Poi, quando Angela la bacia, lei scappa. D'istinto non accetta il gesto di Angela e le dice chiaramente che quello non è un gioco che non sono più bambine. I giorni seguenti, Sara non si fa vedere, e quando Angela tenta di andare a trovarla a casa, è respinta dai parenti. Poi, viene a sapere che Sara è promessa in sposa a Tommaso. 
Le scene scorrono, e giungiamo al momento della festa religiosa del paese. C'è una processione caratteristica, durante la quale Sara, ferma credente, ne è partecipe. Angela, scappata di casa, corre, si infiltra tra il popolo, cerca Sara, la porta dietro uno scoglio e la bacia, fanno l'amore. E così arriva un altro momento importante del film: Salvatore comunica alla figlia che è promessa in sposa a Ventura. Angela si oppone al padre.
Mi fermo di nuovo, perchè devo dire una cosa importantissima.
Prima di tutti questi avvenimenti, in particolare quando Angela, Sara e Tommaso sono ancora piccoli, il film ci mostra delle scene in cui Angela è continuamente punita dal padre. Tutti possono pensare ( il film porta a credere questo ) che è punita in quanto ribelle: è, infatti, una bambina che fuma, che scappa di continuo di casa, che torna tardi a cena. In realtà non è per questo che il padre la picchia e le urla contro. Succede, piuttosto, perchè Salvatore ha sempre desiderato un figlio maschio, e non ha mai accettato Angela. Conferma della mia tesi è la frase che Salvatore rivolge alla figlia: "Che fossero quelle erbe che ti facisti? Si fussi nata masculo, putissi fumari. Ma nascisti fimmina, e non poti fumari."
Tutta l'infanzia e l'adolescenza di Angela sono dominate dalle continue violenze del padre. Violenze che la bambina, ormai donna, sopporta con pazienza, perchè le sembrano nulla di fronte alla possibilità di vedere Sara, anche solo per un attimo. Tutto questo non è di mia invenzione, ma viene espresso da Angela. In una scena del film, infatti, vediamo Angela avviarsi verso Sara dolorante. Sara le chiede, preoccupata, cos'ha. E Angela risponde: "Nulla, lascia stare! Ora sono con te, no?"
E qui compare un altro tema che ha lunga tradizione letteraria: soffrire, superare mille prove, per poi raggiungere l'amore.
Ritorniamo, per l'ennesima volta, alla storia.
Siamo rimaste ad Angela che si oppone al padre. Questa è un'opposizione cruciale, in quanto non si tratta solo del "classico" 'lasciami stare' che gli ha sempre detto da bambina. Qui, ventenne e consapevole, Angela dice a Salvatore che non vuole sposare Ventura perchè innamorata di Sara.
E' una posizione importante, culturalmente, oltre che per il fatto che genera un altro movimento del film.
Dobbiamo considerare, infatti, che ci troviamo all'epoca dello sbarco dei Mille. Che prendere una posizione di questo genere, con un padre-padrone, non è di poco conto.
Personalmente, credo che oggi l'omosessualità sia libera, mentre prima era solo vista come scandalo... ma nel film assume una posizione ancora differente, e, pertanto, interessantissima! Infatti, dopo la dichiarazione di Angela, vediamo che tutti tornano nelle proprie camere. Sembrano non essersene importati nulla, anche se in realtà tutti aspettavano la reazione del prepotente Salvatore... che non tarda ad arrivare. Si sentono delle urla, Angela è presa dal padre e rinchiusa in cantina. Si potrebbe pensare, erroneamente, che il padre segrega la figlia perchè non accetta la sua omosessualità; invece lo fa ancora per il motivo di prima: Angela è donna e non può imporsi. Se fosse stata maschio avrebbe potuto fare quello che voleva, ma è donna e deve sottostare all'uomo. Dunque, l'omosessualità, anche se siamo nell'800, viene accettata. Semplicemente la volontà di Angela non si può momentaneamente realizzare perchè donna, essere inferiore.
Il film procede: le viene negato cibo e acqua per diversi giorni.
Sara si accorge dell'assenza di Angela e si preoccupa. 
Collegamento con l'infanzia: Angela e Sara bambine. Sara vede che Angela è dolente e capisce che le è stato fatto qualcosa... Ora, a distanza di anni, Sara si preoccupa perchè ha lo stesso sospetto. E' tuttavia possibile, ma non confermato, nè spiegato, in tutto il film. Questa scena è comunque di rilievo, perchè capiamo che Sara finalmente ricambia il sentimento di Angela.
Ovviamente il film acquista maggior movimento, assistiamo al solito crescendo: Sara cerca Angela alla scogliera, chiede di lei in giro, va alla cava del padre per vedere se c'è; poi va a casa sua e la cerca, finchè si mostra ai genitori. Questa è la solita pointe. I parenti le rispondono che è malata e che deve allontanarsi da quella casa. Sara capisce che ad Angela è successo qualcosa, ma non sa cosa fare. In tutto questo, assistiamo all'evoluzione del tema dell'amore e delle prove, prima citato: Angela è morente, senza cibo nè acqua, ma appena sente la voce di Sara, si alza e tenta di farsi sentire, seppur invano. 
Nuova svolta del film è data dalla madre di Angela, che decide di liberarla con uno stratagemma ( anche questo è riscontrato nei libri e ha tradizione letteraria ): poichè il prete del paese e una sua parente avevano avuto un figlio, e dunque il prete aveva un debito verso quella famiglia, gli si chiede di dire pubblicamente che Angela in realtà è un maschio, ed era stato un suo errore registrarla come donna.
Ho detto che questo, insieme ad altro, si trova nei libri e proviene da lunga tradizione letteraria... è raro che queste situazioni ( mi riferisco in particolare all'intervento del parente ) si trovino nei film. Questa cosa è giustificabile dal fatto che "Viola di mare" in realtà è ispirata a un romanzo.
Angela, così, esce dalla cantina e prende l'identità di un maschio. Le tagliano i capelli, le mettono delle fasce sul seno per coprirglielo e stringerlo, per farle sembrare il torace "piatto", le fanno inserire la carta nei pantaloni per mostrare che lei era in realtà dotata dell'organo maschile... e così può finalmente sposare Sara.
Ecco, dunque, che è riconfermata la teoria secondo la quale l'omosessualità viene accettata. 
Ovviamente, nel paese, pochi credono a questa trasformazione. Compreso Tommaso. Ma tutti portano rispetto a don Salvatore, per cui sono votati al silenzio. E così, il pesce ermafrodito, si è evoluto. Da femmina  a maschio. Sembra che ci sia un lieto fine... e invece no. Ci sono altri tre episodi cruciali, che servono a dare movimento al film, sebbene in modo diverso. Il primo, che mostra una lettera per Angela, ormai diventata "Angelo", enunciante la chiamata al servizio militare. Ovviamente, Angelo/Angela viene scartata alla visita medica, in quanto donna. Il secondo, che mostra Angelo/Angela recarsi per motivi di lavoro ( ormai lei/lui lavora alla cava del padre ) da un impiegato, per discutere di una partita di tufo. L'uomo non c'è, e Angelo/Angela si bacia con la moglie. Torna a casa, e Sara si accorge del profumo femminile. La liquida dicendo: "A furia di spacciarti per maschio, ora ci sei diventata, eh?" E infine il terzo, che consta di un dialogo tra Angela e Sara.
Angela: "Cosa pensi quando vedi le altre donne con la pancia? Ti manca?"
Sara: "Un po'"
Così Angela va da Tommaso e gli chiede, gentilmente, di fare un figlio con Sara, in virtù di quell'antico amore che lui le recava.
Tommaso, ovviamente, accetta, solo, però, dopo aver picchiato Angela e averla "smascherata", umiliata.
Così Sara è incinta.
La scena dell'atto sessuale tra Sara e Tommaso è particolare, in quanto avviene, sostanzialmente, quello che sarebbe dovuto avvenire se loro si fossero sposati; ma notiamo che mentre Tommaso è preso da Sara, Sara chiude gli occhi e quasi "sopporta", pensando ad Angela e al suo sacrificio d'amore.
Uso l'espressione "sacrificio d'amore" perchè il film termina con la morte di Sara, causa parto. Ovviamente l'intento del film era farci dimenticare che siamo nell'800. E che quindi si può morire di parto.
Scena finale, quindi: Sara morta, Angela che riprende le sembianze femminili, e, ormai evoluta e pronta anche alla morte, si rivela come donna a tutto il paese, con il bambino in mano. 
Il film qui si chiude, ma del bambino non viene detto nulla, nè che fine fa Angela. Se siamo buoni osservatori, però, noteremo che l'ultimo fotogramma mostra il bambino in mano a Tommaso. Si presume, quindi, che Angela morirà e che il bambino verrà cresciuto dal legittimo padre. Immagino che Angela muoia, anzi, ne sono completamente sicura, perchè fa un gesto esemplare: si mostra donna davanti a tutti, padre compreso. Pronta a morire. Il suo è un suicidio. E' ovvio che il padre non reggerà più, ora, e la ucciderà.
Comunque, c'è un'altra interpretazione del gesto di Angela. Leggiamo cosa accade alla Coris Julis precedentemente citata: "Torna di nuovo maschio dopo che l'acqua si è presa le sue uova". Nel film, Angela torna di nuovo donna, dopo che Sara è morta ed è nato il bambino, paragonabile semanticamente alle uova della Coris Julis.
Spero di essere stata abbastanza chiara, nel corso del film, ma devo ovviamente fare un'analisi più specifica, legata alla cinematografia.
Questo film si colloca nel XXI secolo. Non siamo più di fronte alle pellicole del 1920, che erano strutturate secondo lo schema S A S'. Eppure, qui c'è, e numerose volte. Analizziamole.
1) Sara è partita, Angela è triste. ( S )
Sara ritorna ( A )
Angela è felice ( S' )
2) Angela pensa di riconquistare Sara ( S )
Scena del bacio mentre Sara stende gli indumenti ( A )
Non ci riesce ( S' )
3) Angela dichiara la sue intenzioni al padre ( S )
Il padre la segrega ( A )
Angela è prigioniera ( S' )
4) Angela è prigioniera ( S )
Stratagemma del prete ( A )
Angela è libera ( S' )
5) Angela e Sara si sposano ( S )
Tommaso mette incinta Sara ( A )
Nasce il figlio, Sara muore ( S' )
E' ovvio, quindi, che i due episodi della chiamata al servizio militare e del bacio con la moglie del dipendente, sono stati inseriti solo per creare suspance, ma la scena di Tommaso e Sara che sono in atto sessuale è inserita per trasformare la situazione iniziale S in situazione finale S', poichè c'è stata la scelta di non terminare  il film con il matrimonio.
Un'ultima osservazione: la colonna sonora è stata affidata a Gianna Nannini. Non a caso, ritengo, dato i suoi precedenti legati all'omosessualità. E' comunque, molto significativa, e secondo me descrive alla perfezione il film. Eccola qui :)
Soffermiamoci su alcune parole:
"Ci sarà qualcosa nei tuoi occhi, Viola.
Ci sarà qualcosa per cui valga la pena..."
Ovviamente, compare il termine "viola" perchè, come dicevo prima, questo testo è stato scritto appositamente per il film. La frase significativa, tuttavia, è la seconda, che rimanda alle sofferenze di Angela, per avere Sara. A tutte le violenze fisiche subite dal padre, e anche alla sua trasformazione da donna a uomo.  Tutto questo, per Sara, "valeva la pena" farlo.
Il culmine, poi, si raggiunge nel ritornello:
"A te che te ne vai, dono la mia dolcezza.
Estrema verità, eterna mia incertezza."
Queste parole, sono come pronunciate da Angela a Sara: Sara se n'è andata, ed era l'"estrema verità" di Angela, nel senso che era, ancora una volta, l'unica cosa per cui valeva la pena vivere; ed anche l'"eterna incertezza", perchè Angela ha dovuto combattere per ottenerla. Da piccola era un gioco, da donna, inizialmente Sara non ricambiava...
C'è un'altra frase, che fa riferimento a due momenti diversi del film: "il gioco è cominciato, è già finito il gioco". Questo gioco, può essere interpretato sia come il passaggio dall'infanzia all'età adulta, e quindi come Angela che si ritrova a fare i conti con la conquista reale dell'amata ( a conferma anche le parole di Sara "non siamo più bambine, non è più un gioco" ); oppure lo si può vedere come la loro vita matrimoniale, il sogno realizzato, ma già finito, dato che è sopraggiunta la morte di Sara. Se si scegliesse questa interpretazione, a mio avviso è sbagliato l'uso della parola "gioco" in riferimento a un sogno.
Nella canzone, ancora, è descritto il rapporto di Angela con il padre, visto da Sara: "sogno che entra il mare in questo bosco di frattaglie... ed io conosco i funghi, e tu raccogli i fondi." Si può dire che i funghi simboleggiano l'ossessione di don Salvatore, il marcio che viene impresso su Angela. E in tutto questo, però, lei non si fa vedere, lei lo nasconde, così Sara può fare un'unica cosa: raccogliere i fondi, che secondo me sono il bello che resta del mare. Osservazione importante: il mare, in questo caso, non concorda con la prima frase ( sogno che entra il mare in questo bosco di frattaglie ); perchè, nel primo caso, il mare è concretizzato dall'entrata di Sara, di una cosa bella, nella vita di Angela. Ma nel secondo caso, il mare diventa Angela stessa ( Viola di mare ), di cui si possono raccogliere i bei frutti. Ed è così che ne esce una seconda interpretazione: da quando Sara ritorna, grande, in Angela ormai è già in atto il processo di trasformazione che avviene nella Coris Julis. Solo che ancora non si è concretizzato nella fisicità. Quando si concretizza, ecco che Sara può raccogliere il bello ( il bambino ), ed Angela torna alla sua vita di bosco, di marcio, di funghi.
Ultima osservazione, ancora sulla Coris Julis: degli studi hanno dimostrato che il cambio di sesso dura cinque mesi. Nel film, non è specificato in quanto tempo Angela diventa Angelo, ma di sicuro si tratta di mesi, perchè dobbiamo considerare la fase della segregazione in cantina, poi il taglio di capelli, le fasce sul seno e, infine, la resa al pubblico. Nel libro, la prigionia di Angela ( che in realtà si chiama Pina ) dura due anni, ed è per questo che, secondo me, nel film, è resa meglio l'identità di Angela-pesce.
Spero che vi sia piaciuto! 
A presto, con "City of Angels".
Sara.

sabato 26 gennaio 2013

.Gioco a due.

Wow.
Respiro profondo. Il mio primo post... Ansia da pubblicazione, ma mi butto:) Oggi dirò due paroline su 'Gioco a due'.

La classica scheda di Wikipedia riporta: "Gioco a due è un film del 1999 diretto da John McTiernan. La pellicola è un rifacimento del classico del 1968 'Il caso Thomas Crown' [...]"
Permettetemi di riassumervi la trama.
La scena iniziale del film mostra un uomo. Di quest'uomo, in tutte le altre sequenze, e fino alla fine, non verranno forniti tratti rilevanti: va da sè che è ricco, potente, astuto, e abitudinario. La sua routine lo annoia, così prende e ruba un Monet ( il "San Giorgio Maggiore al crepuscolo" ). Che fosse lui l'autore del furto, personalmente, l'avevo intuito, ma è anche detto, più avanti, dalla seconda protagonista del film: Catherine Banning ( l'attrice Rene Russo ). Catherine è un'assicuratrice di quadri, e quel Monet era da lei assicurato, per cui il suo compito è trovare il colpevole, onde evitare l'esborso del suo effettivo valore. Tra i due, comunque, nasce l'amore e fino alla fine ci sarà un dualismo dovere-volere.
La prima volta che vidi questo film, mi colpì che lei e lui avevano la stessa mente. Pensai che non potevano amarsi sul serio, che il senso del dovere di lei avrebbe sempre prevalso sull'amore e sulla possibilità di essere felice, che tra l'insicurezza e il successo costante, Catherine avrebbe preferito il secondo. Non capii il finale. Rivedendolo a distanza di due anni, ho cambiato totalmente opinione. E' evidente che le emozioni si sono spostate, e che sono riuscita a cogliere particolari che prima non coglievo...
I sentimenti mi fanno vedere Catherine come una donna che si è concentrata sul lavoro solo perchè ha paura di essere delusa, vittima, di un amore pericoloso. E' attratta dalle persone come lei: astute, eleganti, ma anche prevedibili, che sanno quello che ci vuole per essere felici. Secondo me, non a caso, l'innamoramento, per lei, credo che avvenga nella scena della colazione: lui e lei sono partiti per un po' di giorni, lei si siede per fare colazione e vede arrivare il cameriere con la bevanda che beve ogni mattina. Possiamo notare un momento di vuoto; è ovvio che lei non se lo aspettava, ma rigida, ancora, e orgogliosa, continua: "Non mi piace essere una conclusione scontata". Lui ride perchè sa di averla conquistata...
Personalmente, se fossi stata Catherine, mi sarei innamorata sicuramente in aereo. Voglio dire, non è da tutti portare una donna a fare un giro per qualche Stato, su un jet privato, e farla addirittura pilotare! Ma a parte questo, da instancabile romantica, è proprio il gesto di una persona che ti tiene le mani, indipendentemente dal fatto che siano sulla cloche o meno, a farmi sognare...
Ma non divaghiamo!
 L'essenza del film è una. Sostanzialmente, questa pellicola, questa storia, è costruita su tre battute iniziali; Thomas Crown sta parlando con quella che presumo sia la segretaria (non compare il volto, ma la voce mi sembra simile a questa figura, che appare a metà della storia):
"Ma altre persone possono fidarsi di lei?"
 "Intende la società?"
"Intendo le donne, signor Crown."
Quindi, riassumendo: Thomas Crown è un uomo ricco e annoiato. Ruba un Monet per noia, finchè incontra Catherine che lo intriga. Così ( questo si scopre alla fine del film ) restituisce il Monet dopo due giorni, e tiene Catherine sulla corda, le fa credere che il Monet è ancora in mano sua... Il tutto perchè ha deciso di sfidare lo scetticismo della segretaria che, all'inizio del film, e dopo quelle battute che ho riportato, lo aveva condannato con un: "E in quale straordinaria circostanza questo potrebbe accadere?". Thomas decide di giocare, fondamentalmente. E capisco solo ora che è Catherine a non essere cambiata...
C'è una prova, credo, di quello che dico: a metà della storia osserviamo un discorso tra Crown e la segretaria.
Lui: "Come si accoppiano due porcospini?"
Lei: "E' vecchia... con molta cautela."
Lui: "Con prudenza...Oppure senza successo."
Questo piccolo scambio di battute fa notare che T.C. è conscio del fatto che Catherine è simile a lui, ma si vuole assicurare che quello che sta facendo ( giocare ) sia giusto. E infatti, in alcune scene più avanti, quando sia Thomas che Catherine sono sul letto, assistiamo a questo dialogo:
Catherine:"E ora come ne esci?"
Thomas: "E' solo un gioco..."
Ecco che Thomas capisce che è il momento di finirla con i trucchetti, che Catherine ha avuto una brillante intuizione, ma che le mancano i punti chiave per incastrarlo. In effetti, i punti chiave ( il falsario, ad esempio ) si troveranno a fine film, qualche ora prima dell'ultimo giochetto di Thomas: l'omaggio a Magritte nella falsa restituzione del Monet. Anche l'omaggio a Magritte, deve essere interpretato non come un gioco, come Catherine e la polizia, invece, lo interpretano; ma come un'ennesima prova che Crown aveva sottoposto a Banning. Infatti, è dopo tutto questo, che vediamo un primo piano delle labbra di Banning che pronunciano: "non ci credo..." ...e corre da lui.
E così, il buon Thomas si è concesso a lei, si è concesso al dio Amore... Ma Catherine è rimasta attaccata ai suoi ideali, e solo agli ultimi minuti abbandona il lavoro, il dovere, e si getta tra le sue braccia...
Decisamente un'ora e mezza di film imperniata sul dualismo : fidati-non fidarti.
Il regista, lo sceneggiatore, sono stati molto sottili: non si capisce bene chi è cambiato, fino alla fine del film. Tutto porta a credere che quella che cambia sia Catherine, perchè è la più volubile, perchè le scene finali sono tutte un crescendo: il sorriso quando vede Thomas nello schermo, la scelta dell'omaggio a Magritte, e quindi il ricordo... per poi concludere nell'inquadratura dell'orologio... Credo che ognuno possa vederci quello che vuole. Io ho visto la svolta di Thomas, però... non posso attribuire il cambiamento a Catherine perchè, per raggiungere Crown di corsa, ha dovuto prima constatare se c'era possibilità di fiducia. E questa è una cosa che non mi piace... Se io decido di fidarmi di una persona, non lo faccio agli ultimi dieci minuti...
Indubbiamente, un ottimo lavoro. Dall'inizio alla fine sei portato a credere che Catherine potrà cambiare, ma a pochi passa per la mente che il vero genio è stato Thomas, che ha saputo trasformare un furto in una sfida e si è anche innamorato... e soprattutto, per i motivi che ho elencato prima ( il dialogo sul porcospino, e quello avvenuto sul letto ) l'elogio non può che andare a Crown che ha saputo tenere tutto sotto controllo.
Solo un'ultima cosa, che non condivido per nulla con gli autori: la concezione dell'arte.
Ecco, questo film è incentrato su tre dipinti in particolare ( Monet - San Giorgio Maggiore al crepuscolo; Magritte - Le fils de l'homme; Manet - The Banks of the Seine at Argenteuil ) ed essendo ambientato in un museo, è ovvio che si è a contatto con l'arte. Eppure (e anche qui un ottimo lavoro di scrittura, devo dire), l'arte è vista dall'esterno. Non un emozione davanti a un Monet, neanche quando Catherine indica a Thomas il Manet: è chiaro che lo fa solo per prendere tempo e rubargli le chiavi. La prima concezione dell'arte si ha in una delle scene finali. Catherine sta andando da Thomas, ma l'ispettore la ferma e le dice che non gli importa di perdere tempo per cose (quadri) "importanti solo per la gente ricca notoriamente stupida"...
Dopo questa frase, io mi sarei indignata. E invece Catherine ( riprova della sua insensibilità, prima dimostrata con la scena delle chiavi ) cosa fa? Gli dice: "Sei una gran persona." ..E lo bacia! Ora, quel bacio, secondo me, è, da parte mia, un ennesimo elogio agli autori, perchè si colloca ( come tutto il film, del resto ) in una posizione ambigua: oggettivamente, lei sta scappando con l'uomo che ama... abbiamo anche visto scene precedenti in cui è afflitta perchè teme di aver bruciato il suo quadro preferito, poi provare emozione quando scopre che Thomas ha rubato per lei il quadro che gli aveva indicato, e infine cosa fa? Bacia il collega per un'affermazione sull'inutilità dell'arte? E' come se quel bacio volesse essere un contentino per l'ispettore che le è sempre "andato dietro", piuttosto che una concordanza sull'inutilità dell'arte.
C'è un ultimo problema. La scheda di Wikipedia, a proposito di questo film, dice che la pointe è ambientata al Metropolitan Museum di New York. Ma, se notiamo, troviamo che i quadri esposti, nella realtà non sono conservati in quel museo. Ad esempio, nella sala degli impressionisti, vediamo un"Autoritratto" di Van Gogh. In realtà, questo quadro è esposto al Musée d'Orsay, a Parigi. Come nello stesso museo si trova in realtà la "Ballerina" di Degas, su cui vediamo Catherine poggiare le chiavi di casa Crown.
Concludendo, quindi, un film molto sottile, ma anche piacevole:)
Lo consiglio, se avete voglia di allenarvi con il ragionamento!!

Bene...
Ora vado; spero di essere stata chiara, almeno in una piccola percentuale.
Ovviamente, chi mi conosce sa che penso che l'amore nato in questo tipo di contesto, non può portare a nulla di buono, e, anche se per me fosse l'ultimo stadio, lo disapproverei. ...Io credo negli aeroplani, e non nei cocktail. Credo nelle mani sulla cloche, più che nelle mani su un giornale...
A presto, con il prossimo film!
"Viola di Mare" o "City of Angels"?
Volete sentire qualcosa sul rapporto senso-motorio o mi volete smielata e con i lacrimoni a parlare di Maggie e il mio Cage? ( *.* )
Fatemi sapere!