sabato 29 giugno 2013

After Earth.


Eccoci di nuovo qui.
Non andavo al cinema da tempo, e vedere di nuovo Will Smith "in azione" mi ha spinto a farlo.
After Earth non è il film che mi aspettavo, ma ho comunque diverse cose da dire. La trama è comprensibile, ma solo dopo un bel po'; quello che, però, mi aspettavo, era un'ambientazione più precisa...
Mi spiegherò meglio, per cui partiamo, come sempre, dal principio.

La prima scena utile, che ci fa peraltro capire la struttura ASA' del film, è l'inquadratura di Kitai ( Jaden Smith ) riverso a terra. L'inizio è dunque in medias res. Il ragazzo indossa una tutina color celeste. Vengono rievocate immagini passate, appare il titolo del film, e poi la scritta "tre giorni prima". Dunque il regista ci porta a tre giorni prima che Kitai fosse a terra, ma siamo spiazzati: l'ambientazione non è quella terrestre, ma un luogo chiamato 'Nova Prime'. Nova Prime è l'unico habitat adatto ad ospitare il genere umano. Che sia un pianeta, o qualsiasi altro luogo, non ci è dato sapere, ma solo immaginare: tutto è poco preciso. Ci sono edifici. Come esempio, prendiamo le case: sarebbe un eufemismo dire che le costruzioni sono futuristiche, ma senza ombra di dubbio quelli che vediamo non sono palazzi novecenteschi o del duemila. Gli arredi sono senz'altro moderni, tuttavia la prima impressione che ho avuto, dall'inquadratura esterna, è che quelle costruzioni ricalcassero un po' il Burj al Arab di Dubai.
A Nova Prime indossano tutti una tuta, o un'uniforme. Ci sono diverse squadre di uomini che sembrano soldati, i cadetti si allenano nella corsa, e tra questi c'è Kitai, che ha l'esame per essere promosso a ranger. L'esito è negativo: sui "banchi di scuola" è eccellente, ma sul campo crolla. Kitai si ribella, dice che suo padre sta per tornare e non vuole deluderlo, ma l'esaminatore è irremovibile: bocciato. Il ragazzo va a casa.
Il padre di Kitai ( Will Smith ) è finalmente tornato dalla sua famiglia, con i massimi onori. Dunque pranza insieme ai suoi cari. Chiede al figlio com'è andato l'esame, ma lui, scoraggiato, occhi sul piatto, dice che non l'ha superato. Il padre non lo rimprovera per l'esame ma per il fatto che non l'ha guardato negli occhi. "Al corso non ti hanno insegnato a rispondere avendo il contatto visivo? Com'è andato l'esame?" E Kitai, obbediente, guarda il padre negli occhi e ripete: "Non l'ho superato, signore". Dopo questa piccola sequenza, andiamo al vero punto del film. Il dialogo-chiave è espresso dalla madre del fanciullo, che consiglia al marito di dedicargli del tempo, perchè loro figlio "non ha bisogno di un generale, ma di un padre". Perchè da quando è morta Senshi ( scopriremo solo in seguito che si tratta della sorella di Kitai ), Kitai legge lo stesso libro che leggevano insieme lei e Will Smith, quindi questo è un segnale che il figlio ha bisogno del padre. Da questo dialogo scaturisce l'intero film:
Kitai e suo padre partono per una missione, "per passare un po' di tempo insieme", ma sono attaccati da una tempesta di asteroidi. L'unico pianeta su cui possono atterrare è la Terra, che purtroppo è in quarantena, dato che tutti gli organismi che ormai vi abitano sono programmati per uccidere l'uomo.
Mi fermo per fornire qualche altro elemento: nella navicella in cui viaggiano Kitai e il padre c'è un temibile e terribile mostro chiamato URSA. E' definito Ursa un abitante di Nova Prime che attacca gli uomini. Attacca  in un modo particolare: riesce ad individuare gli uomini solo attraverso i feromoni che questi rilasciano quando hanno paura. L'unico che non ha paura è ( guarda un po' ) Will Smith. Chi non ha paura è in grado di   "spettrare", cioè rendersi spettro, invisibile, agli occhi dell'Ursa.
Eccoci quindi arrivati alla sequenza iniziale del film: la navicella si è schiantata sulla Terra, Will Smith ha una gamba ferita; suo figlio è l'unico superstite ad essere operativo, quindi il suo compito è recuperare un razzo che lanci un SOS. Per farlo, deve uscire dalla navicella e raggiungere la coda che si è schiantata a circa 70km da loro. Poichè non è possibile respirare l'aria terrestre, dato che contaminata ( presumibilmente perchè quel pianeta è in quarantena ) Kitai ha bisogno di un siero che filtri l'aria. Dopo una serie di incidenti, il ragazzo riesce a recuperare il razzo e diviene l'eroe, anche perchè affronta l'Ursa e riesce a spettrare.
Analizziamo, ora, alcune questioni, alcune delle quali ho trattato prima.

1) Gli oggetti.
In questo film, anche per quanto riguarda gli oggetti, ci troviamo in medias res: Kitai è in missione con il padre su una navicella. Vediamo che fa un giro per il mezzo, e ci sono tende, tubi, camere elettriche, ma non ci è mostrato il materiale, nè un dialogo in cui si spiega cosa sono quei muri, cosa sono quelle camere... Ad esempio, quando Kitai va a trovare l'Ursa che è nascosta in una cella, e gira per la navicella, vediamo delle tendine di un materiale simile al cellophane. Come quando la navicella si schianta. La prima inquadratura dopo lo schianto è di questa pellicola che qui chiamerò simil-cellophane mobile che si apre e chiude da sola. O, ancora, emblematici sono i sieri che aiutano il giovane a respirare l'aria terrestre. Sono delle rotelline. Come si aprono? Che liquido contengono? In molti film, anche di trama improbabile, come ad esempio G.I.Joe, gli strumenti sono spiegati. Lo stratagemma è sempre quello di prendere un novizio e dirgli qual è la sua missione e come funzionano gli oggetti che avrà a disposizione, ma in questo modo è esplicitato anche al pubblico. A mio parere sarebbe stato più delucidante operare in questa maniera, e non costringerci a fare una sorta di montaggio intellettuale che poi non è tale, perchè sulla trama è operabile, ma non sugli strumenti. La trama, infatti, possiamo dedurla. Possiamo anzi vederci addirittura più trame, dalla missione di recuperare il razzo, a quella simbolica del rapporto padre-figlio. Ma gli oggetti? Resterà sempre un mistero come è stato creato il siero per l'aria, o la navicella spaziale, o la tutina di Kitai. La tutina, poi, è abbastanza divertente: di norma è marrone, ma se chi la indossa sta male, diventa celeste. E' per questo che, all'inizio del film, era celeste; Kitai era stato infatti morso da una sanguisuga ed era stato paralizzato per qualche minuto. Tornando comunque ai sieri, ad un certo punto capiamo che a Kitai ne restano meno di quanto si era previsto, perchè esce del liquido rosso. Ma ci chiediamo: si sono rotti? o sono stati usati a metà? Non si sa, e non lo spiega neanche il ragazzo nel successivo dialogo con il padre, in cui dice: pensavo di farcela. Questo fa quindi desumere che non siano rotti, che li ha usati in eccesso, ma la scena prima mostra lo sguardo terrorizzato del giovane alla vista dei due sieri dimezzati, quindi si può anche capire che siano rotti.
2) L'epoca.
E' avvenuta quindi, un apocalisse? E, se sì, come il genere umano è sopravvissuto ed è riuscito ad impiantarsi su Nova Prime?
3) Il finale.
Il finale, ambientato sulla Terra, ci fa vedere tante balene. Per chi ha visto il film, deduce facilmente che il collegamento è tra quelle balene e Moby Dick, il libro che leggevano il generale Raige e sua figlia.Chiaramente, la simbologia è quella secondo cui ora Kitai ha avuto la fiducia del padre, e quindi non c'è più bisogno del fantasma della sorella a vegliare su di loro ed a fare da guida. Ora la sorella è come una balena libera. Ma il genere umano, che fine farà? Le balene indicano anche che magari ci riproveranno, a stare sulla Terra, e a trattare il mondo come si deve, come prima che lo distruggessero?

Complessivamente, una trama carina. Ma il contesto lascia molto a desiderare.
In attesa di film migliori,
vi saluto.
Ciao! A presto!