sabato 27 luglio 2013

Il Grande Gatsby

Di nuovo ciao:)
Non avevo ancora avuto  l'opportunità di andare al cinema per vedere "Il grande Gatsby". Di Caprio, diciamocelo, è una garanzia, ed ha il suo fascino. Ad ogni modo, ieri, qui, hanno riproposto la pellicola, ed ho colto l'occasione per andare.
Questo è uno di quel film che si comprendono solo al secondo tempo. A mio parere, non avendo neanche letto il romanzo da cui la ripresa è tratta, si può fare una valutazione migliore sulla trasposizione visiva ( struttura ) della trama.
Non sono solita, quando parlo di un film, dividere il testo in sezioni come trama e analisi, perchè quello che vediamo è un continuum. Ogni singola scena ha una trama e una funzione ben precisa. Capita che a volte si tende ad omettere parti rilevanti perchè non si possono citare le scene ed i collegamenti - spesso inevitabili - con la fine del film, o anche solo del secondo tempo. Detto questo, procedo, citando i simpatici Gipsy King, "a mi manera".
Dunque, dicevo che TGG è uno di quei film che vedono il primo tempo molto veloce, ed il secondo, rivelatore. Le prime impressioni che ho avuto, quando c'era l'intervallo, è che fosse un mix di tanti film famosi... Tuttavia la mia percezione è totalmente cambiata quando è iniziato il secondo tempo, ed è rimasta tale fino alla fine del film. La drammaticità inizia dopo, in un crescendo che verte alla pointe finale.

La storia è raccontata da un uomo, che si scopre essere uno dei protagonisti: Nick Carraway, scrittore "a tempo perso" e mediatore di borsa.
Lo vediamo da un dottore, probabilmente in cura psicologica, raccontare di Gatsby, di quella persona che aveva così tanta speranza, che era così vitale...
Quindi i primi venti minuti del film sono dei flash-back dell'uomo introduttivi alla storia: si fa vedere che Nick arriva a New York, che la sua casa confina con quella di un certo Gatsby, il quale ogni week-end dà un party... una sera lo scrittore va a casa di sua cugina Daisy per una cena, e tra gli invitati c'è la golfista Jordan Baker ( interpretata da un'esordiente Elizabeth Debicki ) che sembra voler introdurre appositamente a Nick la figura di Gatsby; a quel nome Daisy sussulta ed è come se, in quello zoom veloce ( bravissimo il regista ) sulla sua espressione, il tempo si fermasse. Ma Nick sembra non comprendere, perchè in effetti lo zoom è destinato al pubblico. Siamo noi a dover intuire che tra la donna ed il succitato Gatsby c'è o c'è stato qualcosa. Ad ogni modo il nostro curioso amico chiede alla golfista notizie in più, ma lei, piuttosto che dargliele, gli dice che il marito di Daisy, Tom, ha un'amante. Tom invita Nick ad uscire con lui e lo porta proprio dalla sua amante : la rossa Myrtle. Lei abita insieme al marito George in un'officina. La voce fuori-campo di Nick ci fa sapere che in vita sua si è "ubriacato solo due volte", e la seconda fu in quell'occasione. Ma, a mio avviso, qui c'è un errore: nella scena successiva è infatti mostrato che Nick ha ricevuto un invito da Gatsby per un suo party. Lo scrittore si reca lì e, non conoscendo il suo ospite di persona, decide di "prendersi una sbronza". Di fatto, nelle scene successive, l'uomo non ci è mostrato ubriaco; ma è Nick stesso a dirci queste parole, e se solo un attimo fa ci aveva detto che nell'uscita con Tom quella era la seconda volta, e al contempo questa non può essere la prima dato che il party è successivo alla vicenda di Tom, allora è evidente che c'è un errore.
Ora, mi fermo un attimo perchè vorrei parlare della festa: la casa di Gatsby è enorme; da fuori non è ancora stata inquadrata in tutta la sua grandezza, per cui noi pensiamo che sia una "comune villa". Ma appena Nick entra, trova uno spazio immenso. Il regista ci introduce in questa sorta di Narnia: piscine, gente vestita con sfarzosi piumaggi, champagne, qualcosa di simile agli attuali "sparacoriandoli"... Nick cerca di recepire informazioni su Gatsby, ed è simpatica e funzionale alla presentazione della casa la scena di un uomo che si è imbucato alla festa solo per andare in un'area dell'abitazione, un'evidente grande biblioteca, a cercare notizie sul suo ospite. Ma ancora: gente che beve, costanti inquadrature su drink e bicchieri di cristallo... e si continua con altre zone della "Gatsby's home", tra cui l'immenso giardino... Sembra davvero che quella dimora non finisca mai. Ma ecco che il regista ferma il tutto. Il primo tempo termina con Nick che incontra un uomo e chiede chi possa essere Gatsby... dicono che sia un killer, un dio... L'uomo ( di cui non è mostrato il volto, ma che noi riconosciamo immediatamente dalla voce ) dice: "Mi scusi, evidentemente non sarò stato un buon padrone di casa, perchè... (suspance) ...sono io Gatsby".
E ci è mostrato il caratteristico sorriso di Di Caprio con il drink in mano.
Ora... prima di procedere, mi ( e vi ) chiedo: siamo dopo la prima guerra mondiale... una macchina nuova fa scalpore. Non ci sono ancora molti strumenti elettronici o comunque, per quel tempo, fuori dal consueto, come può essere una cinepresa, che ci viene peraltro mostrata nella seconda parte del film. Com'è allora possibile che ci sia musica house che proviene dall'interno, cioè che non è usata come colonna sonora, ma viene proprio "suonata" nella festa di Gatsby? 
O ancora, piumaggi di questo genere ( foto ) non sembra siano relativi a quell'epoca.
Interni: 

Ma andiamo al secondo tempo.
Eravamo rimasti al sorriso di Di Caprio, più emblematico della Gioconda di... un altro Leonardo!

La pellicola prende movimento quando il non più misterioso ospite dei party comunica allo scrittore che deve fargli un favore. Nick viene a sapere che il favore non è nient'altro che far incontrare Daisy e Jay Gatsby a casa sua, dunque accetta. Il tutto è espresso con molta comicità; Di Caprio innamorato che si comporta come un bambino: scappa per timore di affrontare Daisy, ma poi ritorna. Fa tagliare l'erba e arreda la casa e il giardino con dei fiori, ma ne ordina decisamente troppi, tanto che, citando Daisy "sembra aver scassinato una serra". O ancora Daisy che, non vedendo arrivare Jay, ma notando la grande quantità dei fiori, crede che suo cugino Nick è innamorato di lei... Finite queste sequenze comiche, i due si incontrano. Prendono confidenza, Gatsby mostra la casa alla donna, e vuole farle capire che l'ha costruita appositamente in quel luogo perchè di fronte c'è casa di Daisy e del marito. Questa è un po' la parte romantica e al contempo tragica, visto il finale, di tutto il film. Mi spiego: è dall'inizio della pellicola che la voce fuori-campo di Nick dice che Gatsby, quando si affaccia dal suo balcone, sembra toccare una luce verde. La luce verde in realtà proviene dalla casa di Daisy e, metaforicamente, è un po' Daisy stessa. Di Caprio è quindi speranzoso ( la speranza ha tra l'altro da tempo associato il colore verde ) di poter stare con l'amata. Decide quindi di imporle di dire a Tom che non l'ha mai amato e che da questo momento non vivrà più con lui, ma con Gatsby. 
In effetti il film, fino ad ora, ci ha mostrato che Daisy e Jay erano fidanzati, poi Gatsby andò in guerra e Daisy aspettò... fin quando frequentò e sposò Tom. Dunque la ricongiunzione dei due innamorati sembrerebbe ovvia. Ma in realtà Daisy, anche se non ama più il marito, lo ha amato, almeno una volta. Gatsby è incredulo, ma questo è secondario. Il fatto rilevante è che, quando tutti sono nella stanza, per la verità, a parlare è l'arrogante Tom, che rivela di aver fatto delle ricerche personali su Gatsby e di aver scoperto che in realtà non è quello che mostra a tutti. Di Caprio, incollerito, tenta di picchiare il marito della sua amata, ma poi si rende conto che così facendo potrebbe perderla, e si ferma. Daisy tuttavia scappa, con Jay al seguito, e avviene l'incredibile. 

Poco tempo prima, infatti, Tom si era recato in officina con la macchina di Gatsby, gialla. L'amante Myrtle lo aveva visto. Quando Gatsby e Daisy scappano, prendono proprio la vettura gialla. Myrtle si precipita in strada, credendo sia Tom, e viene investita. Muore. Il marito George aveva intuito che la donna aveva un amante, e pensa sia Tom. In effetti è lui, ma l'astuto uomo gli dice che la macchina gialla è di Gatsby...
Gatsby torna a casa. Le luci sono spente: non darà più party. Si ritorna al punto iniziale: alla speranza. La speranza, ciò che Jay aveva comunicato a Nick, dal primo momento. Jay spera che Daisy lo richiami. Nick va a lavoro e lascia Gatsby con un complimento: tu, da solo, vali più di tutti loro. Ma è preoccupato. Teme che sua cugina non lo chiamerà... Jay si tuffa nella piscina, l'inquadratura fa vedere l'ombra di George con la pistola... il telefono squilla... Gatsby, credendo sia Daisy, si alza sorridente, ma il marito di Myrtle lo spara. Ancora una volta, Di Caprio muore nell'acqua.
Una delle parti più commoventi del film, a mio parere, è proprio quella del funerale; Nick è disperato: è il solo ad aver partecipato al rito. Come lui stesso dice: "Ho scritto lettere, chiesto cortesie, pregato che venissero... ma nessuno è giunto. Tutta New York è stata qui per le feste, eppure nessuno qui per lui. Io fui il solo che gli ero rimasto."
Fa davvero piangere come Nick dorme sulle scale sopra la bara di Gatsby, nella speranza che qualcuno, e non solo la stampa, venga per rendergli l'ultimo omaggio.

Punti citati poco bene nel testo.
1. Chi era, in realtà, Gatsby?
Era un sempliciotto di campagna, che ha rinnegato i suoi genitori, ma soprattutto la loro condizione patrimoniale, per fari strada. Ha assunto il nome di Gatsby quando ha salvato la vita al "comandante", in mare. Da allora si è arricchito, ma purtroppo in maniera sbagliata: contrabbandando.

Il grande tema di tutto il film, secondo me, è un po' di tema classico e, pertanto, molto antico: la follia d'amore. Gatsby era innamorato di Daisy, a tal punto che ha pensato di arricchirsi per darle una vita agiata. Ha costruito una grande casa ( che secondo me ricalca il castello Disney, vedi foto )
si è arricchito, ha comprato tanti vestiti e ha offerto a Daisy la possibilità di una vita insieme, di quella vita insieme, in quel luogo... La follia d'amore sta un po' nelle espressioni irrequiete di Di Caprio, nell'impazienza di incontrare l'amata, nella scelta dell'abito bianco per il primo appuntamento, ma ancora - e soprattutto -  nella costruzione del ponte che affaccia sulla di lei residenza....

Il personaggio di Daisy è stato molto ben costruito: ha scelto la vita facile, la vita senza sofferenze: quella di Tom. La scena finale, infatti, mostra lei, il marito e loro figlia, che, saputa la notizia della morte di Gatsby, si trasferiscono. Bravissima attrice, drammaticità perfetta, "ipocrisia e strada facile" che concordano con il suo viso angelico, camuffato da quel neo vicino al mento, come a segnare la macchia d'imperfezione.
Ancora ben riuscito è il personaggio di Nick, che si trova sempre in mezzo, che è un'intermediario... azzarderei: come il ruolo dello scrittore, in fondo... Nick Carraway mi ricorda un po' i rapporti liceali in cui c'è sempre una solita persona che non sa imporsi sugli altri e dice di si a tutto, subendo anche lui parti della vita che lo attraggono ma che sono contrarie alla sua moralità.

Per finire : la suspance del telefono.
Non era Daisy a chiamare Jay, il suo ultimo giorno di vita. Era NICK.
Nick che era preoccupato per il suo amico Gatsby... Si vede infatti la cornetta che cade, durante lo sparo, e si sente la voce dello scrittore dall'altra parte del filo.
Il finale del film, quindi, è al contempo aperto e chiuso
Aperto: se Nick non avesse chiamato, Jay sarebbe rimasto ancora al sicuro?
Chiuso: non sarebbe rimasto al sicuro... Ormai George era alle sue spalle.

Nel complesso, un bel film, davvero. Commovente, comico in poche scene, drammatico dal secondo tempo in su. Peccato per gli errori succitati e per la struttura del primo tempo, altrimenti gli avrei dato di più!

Un'ultima cosa. 
Parallelismi.
Mi è sembrato che, per tutto il primo tempo, la figura di Di Caprio, così enigmatica e sfuggente, fosse la stessa di lui in "Prova a prendermi". 


2 commenti:

  1. Io ho letto il libro e mi è piaciuto molto, pur non essendo un fanboy di Fitzgerald, e ti assicuro che il film è davvero molto fedele.
    A mio parere, però... una noia mortale! Troppo barocco, troppo artificioso, troppo lungo e troppo ridicolo in alcune parti. Davvero, non mi è andato giù.
    E poi... basta con quel 'vecchio mio' XP

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    1. Quale onore!
      Si, il "vecchio mio" era insopportabile!
      Nel complesso mi è piaciuto, credo però che abbiano esagerato con gli artifici delle feste e le decorazioni, plateali anche quelle. Leggeró il libro, forse li non si vedono troppi piumaggi!

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