martedì 12 marzo 2013

Il grande e potente Oz.

Wow.
So che non si può iniziare un post con "wow", ma... che dire... Appena sono uscita dal cinema, avevo già in mente tutto quello che dovevo scrivere: dal regista agli attori, dai parallelismi film-film a quelli film-serie tv, o ancora a quelli regista-produttore. Ma, come al solito, fermiamo la voglia di dire tutto quello che mi passa per la testa come se tutti vivessero nel mio cervello e quindi potessero capire, e procediamo con ordine e chiarezza.
Innanzitutto, voglio chiarire a tutti quelli che, come me, sono andati su Wikipedia o su altri siti a cercare la trama di questa pellicola, che questo film è solamente ispirato al romanzo di Baum e che non è un prequel del fillm del 39 ( che vidi ). Prequel dovrebbe significare "qualcosa che viene prima di un'altra" o meglio, una specie di antefatto... Ecco, sia il film del 1939 che questo del 2013, mostrano la stessa storia: un regno e abitanti esposti alla distruzione della strega cattiva; un mago che deve arrivare da una terra lontana per risolvere la situazione. E' vero che il film del '39 ha dei personaggi diversi da questo del 2013, perchè il primo è ovviamente uguale al libro di Braum. Questo si è concesso qualche libertà, eliminando i personaggi come Doroty, il leone o lo spaventapasseri, che facevano del film e del libro di Braum una "storia con morale" per ragazzi. Però, di fatto, la storia è la medesima, e pertanto "Il grande e potente Oz" non può essere considerato il prequel de "Il mago di Oz".
Risolto questo problema, che in molti, compresa me, ha suscitato perplessità,"buttiamoci" nel film.
Seduta sulle immancabili poltrone rosse del cinema, metto gli occhiali 3d e sono lanciata nei tunnel dei titoli d'inizio; non c'è bisogno di leggere "Danny Elfman" per capire che le musiche sono sue. Comunque, il tunnel sfocia in una grande area in cui ci sono diverse tende. Il regista ci porta in quella del mago Oscar Diggs ( Oz, che è l'acronimo dei suoi nomi ) in cui vediamo il sovracitato sedurre una ragazza con un carillon. Irrompe l'aiutante di scena che gli dice di entrare in scena. Qui cattura l'attenzione del pubblico esibendosi in un numero in cui fa levitare la donna di prima. Andiamo subito alle particolarità. Ci sono due colpi di scena. Il primo, in cui due uomini dal pubblico dicono di vedere dei fili che sorreggono la ragazza. A queste accuse Oz risponde tagliando i fili e facendo svanire la donna. A questo punto, il secondo colpo di scena: una bambina è così colpita dalle magie di Oscar che interrompe gli applausi chiedendogli di farla camminare. La telecamera scende e ci mostra la sua sedia a rotelle. I genitori supplicano il mago dandogli soldi; mago che si commuove, ma non riesce ad ammettere di essere un truffatore, quindi si ritira dal palco. Ci si può soffermare un attimo sul primo colpo di scena, chiedendosi se può essere organizzato dal mago stesso. Credo che questa domanda sia legittima perchè solo poche scene prima vediamo Oz mettersi d'accordo con la donna e dirle di entrare dal pubblico ad un suo richiamo. Quindi potrebbero anche i due uomini essere benissimo d'accordo con Oz per innescare un falso dubbio negli spettatori, e di conseguenza, un maggiore stupore, dato lo scioglimento successivo.
Detto questo, andiamo al clou: per una serie di coincidenze nefaste, ossia vari uomini che scoprono che le loro donne sono state ingannate allo stesso modo ( il carillon ) dal mago, quest'ultimo è costretto a fuggire su una mongolfiera, ma viene risucchiato da un tornado. Prega Dio di salvargli la vita ed eccolo in una terra sconosciuta...  E pensare che solo poco tempo fa aveva parlato ad Annie, la sua vera amata, di non volere una vita ordinaria, ma la grandezza... Vista così, la storia è molto lineare. Insomma, il mago giunge in questa terra stranissima, dove i fiori si aprono al suo passaggio...

Parallelismi ( part one ).
Il produttore. Il produttore è Joe Roth. Non si può non pensare ad "Alice in Wonderland", appena si vedono quei fiori giganti che si aprono al passaggio di Oz. Sia nei fiori che nello stupore del mago, non possiamo fare a meno di ricordare quel wonderland che aveva poco di Burton, ma tanto di Roth. Stesse espressioni tra il nostro protagonista e quella Mia Wasikowska del film di Burton. Ho avuto modo di notare, comunque, che i caratteri del produttore si mantengono solo negli elementi naturali. Ad esempio la foresta nera, altra zona che ricorda l'Underground di Alice.

Andiamo avanti.
Oz incontra la strega Theodora, una splendida Mila Kunis ( molto meno splendida ne "Il cigno nero" ). Su questo personaggio tornerò più avanti. Per il momento basta solo dire che la donna introduce al mago tre cose essenziali:
1. Si trova nel mondo di Oz.
2. Porta il nome del mondo perchè è il mago che tutti aspettano per salvare il regno da una strega cattiva.
3. Se salverà il mondo, sarà re e avrà regno e oro.
Oz è attratto dall'oro dato che guadagna poco, e accetta. Durante il percorso verso il regno della sorella di Theodora, i due incontrano degli ostacoli che superano con qualche gioco di prestigio, che Theodora percepisce come prova che Oz è il mago effettivo di cui parlava la profezia. Come ad esempio il fumogeno rosso usato per spaventare il leone che voleva mangiare la scimmia alata, che poi diventa servitrice a vita di Oz.
E' essenziale dire che durante questo tragitto, la strega si innamora di Oz, perchè è diverso da tutti gli altri: la invita a ballare, le regala un carillon... vediamo chiaramente che al mago non interessa, ma Theodora è commossa al limite dell'amore.
Ad ogni modo, i nostri  arrivano a palazzo. Qui Oz è "accolto" da un'inconfondibile Rachel Weisz nelle vesti della sorella di Theodora, Evanora. Oz si sente a casa e la nostra strega, seppur rigida, gli "regge il gioco". Quando se ne va, fa una scenata alla sorella dicendole che non era opportuno portarlo nel palazzo. Theodora è confusa. E la nostra Evanora si impone agendo direttamente: comunica al mago di dover uccidere la strega cattiva Glinda, per poter essere re.
Oz si incammina per uccidere Glinda e recluta una fanciulla di porcellana, aiutandola come ha fatto con la scimmia. Arrivati da Glinda, la stanno per uccidere, ma scoprono che in realtà la vera strega cattiva è Evanora.

Ambiguità-suspance.
Qui la regia e gli scrittori hanno giocato molto bene, perchè si arriva al punto in cui ci si chiede: chi è la vera strega cattiva? Glinda, che accusa Evanora per non essere uccisa? O Evanora, che dirotta Oz su Glinda per avere il potere assoluto sul regno? Ad ogni modo non abbiamo dubbi su Theodora: lei è buona.

Il dubbio viene sciolto nella scena successiva: Evanora sta guardando la sfera magica ed è adirata perchè ha scoperto che Oz sa la verità. Così innesca un meccanismo: genera un carillon dalla sabbia e mente alla sorella, dicendole che Oz è solo un donnaiolo, che ha regalato anche a lei il carillon. Theodora soffre in modo immenso e chiede alla sorella di toglierle il dolore a qualsiasi costo. A questo punto Evanora ha perfettamente raggiunto il suo scopo: trasforma la sorella in strega malvagia, così avrà un potere in più in battaglia. Questo è ovviamente simbolo di debolezza. Chiedere rinforzi è sempre sintomo di debolezza. E infatti alla fine del film Evanora scapperà, dalla piazza, quando si troverà in difficoltà.
Quindi la nostra reale strega cattiva è Evanora. Theodora lo scopre, ma ormai è troppo tardi: viene trasformata in una strega verde e, anche se non lo vuole, è, per l'incantesimo, portata ad odiare il mago e volerlo distruggere.
Parallelismi ( part two ).
Ancora Joe Roth. Joe Roth è anche produttore di "Biancaneve e il cacciatore". Ovviamente, Evanora, nello stile, è uguale a Charlize Theron, che aveva interpretato la strega cattiva in Biancaneve. Per stile intendo la movenza e le urla quando si arrabbia. Ma non possiamo fare a meno di notare anche una somiglianza nei vestiti. Ecco qui la Weisz e la Theron.




Nel frattempo vediamo Oz e Glinda superare un muro di protezione ed entrare in città. Qui il mago decide di dare guerra ad Evanora, dopo un iniziale conflitto con se stesso e atto di vigliaccheria, quasi a voler tornare indietro... Quindi studia un piano: è chiaro che non ha poteri magici, che lui non è il mago che tutti aspettavano per salvare il proprio regno, ma è in grado di vincere comunque, con le sue idee. E questo è, credo, uno dei messaggi più alti di tutto il film: si può vincere senza magia, si può vincere senza superpoteri, ma solo mettendo bene a frutto la propria intelligenza.
Bene. Ora c'è una serie di giochi di magia: ologrammi, fuochi d'artificio, cose che gli abitanti del mondo di Oz non hanno mai visto e che pertanto spaventano le streghe. Oz vince la guerra. Evanora è esiliata, Theodora anche. Oz bacia Glinda, e "chi si è visto si è visto".
...Fermi tutti!!! Dove andate?
Ecco alcune cose che dobbiamo tenere in considerazione.
Topoi.
A dir la verità ho scorto solo un topos: l'ignoto. E' noto che gli uomini, nell'antichità, si spaventassero dei fulmini, dato che non li conoscevano. Allo stesso modo, tutti, ad Oz, sono spaventati ma anche attratti dai giochi di prestigio del mago, perchè provengono da una realtà a loro sconosciuta.
Oggetti simbolici.
A) Il carrillon. Il carillon ha spesso funzioni di predizioni nefaste: scatena sempre dolore. Lo abbiamo visto inizialmente, nel Kansas, quando Oz lo ha regalato a diverse donne, e ciò ha portato all'uomo robusto che lo inseguiva. Abbiamo visto che ritrovarsi ad Oz è stato un bene, quindi non si dovrebbe considerare un avvenimento nefasto, ma di certo il carillon simboleggia, allora, una rottura dell'equilibrio.
B) Il muro di protezione della città di Glinda.
Questo è l'"oggetto" più simbolico di tutto il film, a mio avviso, perchè ne cogliamo il significato solo in una piccola frase: "può superarlo ogni persona che sia pura di cuore". Ecco, non è da considerare ovvio, perchè Oz è puro e si capisce molto bene: l'oro è solo una maschera, un desiderio di superficie... in realtà lui aiuta le persone. Perchè, allora, sto promuovendo l'alta simbologia di questo muro? Per Theodora! Theodora riesce ad entrare!! Non potrebbe entrarci nessuno, neanche le streghe cattive, e lo conferma Glinda stessa. Allora perchè Theodora è riuscita nell'intento? Perchè lei era pura ed è solo sotto effetto di un incantesimo. Nel film si fa vedere che Theodora entra con difficoltà, quasi a volerci inculcare l'idea che ce l'ha fatta grazie alla magia. Ma, se si presta attenzione, questa tesi è smentita dalle parole di Glinda: "Evanora e le sue forze non hanno facoltà di entrare".
I Personaggi.
OZ. Oz è superficialmente un uomo egoista e interessato alla ricchezza, ma in realtà è buono. L'unico difetto è che sembra credere in ogni donna: Theodora, Glinda, Evanora... per lui è tutto indifferente, basta che si trovi di fronte una bellezza femminile. E se Glinda fosse stata la strega cattiva, in quel momento? Lo avrebbe ucciso. E se Evanora non gli avesse retto il gioco? Lo avrebbe ucciso, ugualmente. L'unica che non avrebbe fatto nulla era Theodora.
- Theodora. Il vero personaggio che mi ha deluso è stato Theodora. Intendiamoci, non è stata una sua scelta, ma degli autori. Era il personaggio in cui credevo di più. Era buona e doveva tornare buona!

Commenti?
A presto!
Sara.

2 commenti:

  1. Ciao :)
    Ho letto il libro di Baum sul ‘mago di Oz’ e la scorsa settimana ho visto anche questo film. Ne sono rimasta molto impressionata anche io, mi è piaciuto davvero molto! Ma penso che per chi non abbia letto il libro abbia riscontrato alcune incomprensioni. La prima credo, sia lo strano personaggio di Oz; nel libro è descritto come una specie di nano, arrivato tramite una mongolfiera in questa terra sconosciuta dove solo dopo la chiameranno col suo nome perché avevano riconosciuto in lui una grande mago che ‘strabiliava’ con dei giochetti di prestigio, esattamente come nel film, quando in verità non aveva nessun potere magico.
    La seconda credo, sia il fattore streghe, che nel film non vengono uccise, quando coi film d’oggi, tutti si aspetterebbero una battaglia sanguinosa con la morte di entrambe le streghe. Nel libro ci sono due streghe: quella dell’Est e dell’Ovest ed è Dorothy ad ucciderle ( non in maniera sanguinosa ovviamente) mentre alla fine del film scappano per sembrare (credo) più lineari al libro. Non conoscevo la storia di Theodora, perché nel libro appare solo come la strega verde e rugosa, ma è triste pensare come una persona buona si sia sfigurata a causa della rabbia e dell’odio, e questa penso, sia una morale su cui pensare voluta dal regista stesso. Per quanto riguarda le fate invece, nel libro son sempre due, del Nord e del Sud e Glinda mi sembra fosse del Sud.
    Il parallelismo che collega Evanora a Charlize Theron inizialmente non lo avevo notato, ma se il regista è lo stesso di ‘Biancaneve e il Cacciatore’ allora significa che quello è il suo stile di regina cattiva ispirata un po’ anche a quella delle favole, anche se reputo comunque Charlize Theron più bella, elegante e più mostruosamente malvagia rispetto all’altra. Ho notato anche io che la terra di Oz somiglia al fantastico ‘Alice in Wonderland’ ma senza la tetralità di cui è famoso Burton :)
    Insomma, per concludere questo film mi è piaciuto davvero molto e il post è davvero molto esaustivo e interessante :)
    Penso che ci risentiremo molto presto! Baci,
    Silvia

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    1. Ciao!
      Io penso che è proprio chi ha letto il libro ad aver riscontrato delle incomprensioni... è per questo che ho specificato all'inizio del post che il film è solo ispirato al racconto di Baum, e che quindi in comune ha solo la storia: "un regno e abitanti esposti alla distruzione della strega cattiva; un mago che deve arrivare da una terra lontana per risolvere la situazione".
      Il regista non è lo stesso di 'Biancaneve e il Cacciatore', e neanche il costumista, però il suo abbigliamento mi ha un po' ricordato quello della regina cattiva interpretata dalla Theron.
      Grazie per essere passata,
      a presto!

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