mercoledì 6 marzo 2013

Agorà.


Agorà...
Agorà è un film sensazionale...
Sostanzialmente, si fa vedere come il cristianesimo ha raggiunto un potere centrale in Alessandria d'Egitto. Al contempo, però, si narra la storia dell'astronoma Ipazia, che già oltre mille anni prima di Keplero aveva scoperto che i pianeti percorrono orbite ellittiche. Ma a questo ci arriveremo.
Questo è uno di quei film come "Il primo cavaliere" in cui la prima inquadratura mostra delle scritte: è un'introduzione all'ambientazione che viene data al pubblico. Nello specifico, sappiamo che ci troviamo ad Alessandria e che c'è ancora il paganesimo, anche se nella città è presente un gruppo di cristiani ortodossi.
Subito, direi quasi in medias res se non fosse per le scritte iniziali, ci troviamo di fronte un'Ipazia che cerca di far capire ai suoi allievi che la Terra ha un centro. Un qualsiasi osservatore noterà subito che oltre ad Ipazia, la telecamera si allunga mettendo a fuoco lo schiavo Davo, personaggio che sarà in seguito centrale, e che in questo momento si occupa solo di affiancare l'astronoma nei suoi esperimenti, ora raccogliendole uno straccio, ora non facendolo. Altrettanto nell'immediatezza, la lezione della scenziata finisce e il regista ci porta  nell'agorà, in cui un gruppo di cristiani prende in giro dei pagani. C'è una sorta di zona rettangolare in cui ardono delle braci, e uno dei cristiani, Ammonio, sfida un pagano a camminare sulle braci. Se uno dei due arde, il suo dio non è quello vero. Il cristiano Ammonio riesce a passare, poi getta brutalmente il pagano nel fuoco. Pagano che non voleva assolutamente cimentarsi in quella prova e che ne resta ferito. Gli alessandrini pagani tornano nelle proprie dimore, e noi che vediamo il film siamo portati nella dimora del padre di Ipazia, Teone. Teone che fa un piccolo discorso contro i cristiani e contro la loro violenza. Fa notare che hanno bruciato senza nessun problema un cristiano nella pubblica piazza e, con questo pretesto, decide di punire una schiava domestica in quanto in possesso di una croce cristiana. Si sacrifica per lei, alla frusta, Davo, lo schiavo di Ipazia, affermandosi cristiano. Ed è su Davo che noi ora ci concentriamo. Innanzitutto capiamo che il suddetto schiavo è interessato agli insegnamenti di Ipazia, perchè costruisce un modello del movimento della Terra e dei pianeti sulla base dei suoi insegnamenti. In seguito, il regista ci mostra Davo per le strade della città che è andato a comprare del pane per il suo padrone. Curioso, entra in un luogo di preghiera cristiano e viene accolto da quello che in seguito sarà il vescovo Cirillo, che lo spinge a donare il pane agli altri cristiani. Da qui intuiamo anche che siamo di fronte a un gruppo di parabolani, cioè quelle persone che speravano di morire in nome di Cristo dedicandosi agli ammalati. ( Ma anche alla sepoltura dei morti, cosa che verrà introdotta in seguito ).
Ancora altre piccole scene: Oreste e Sinesio. Il primo, innamorato di Ipazia e molto impulsivo. Il secondo, più riflessivo e convinto che "sono più le cose che ci accomunano rispetto a quelle che ci dividono". Ossia siamo tutti fratelli, uguali, al di là delle nostre credenze siamo prima di tutto umani. Il regista, quindi, vuole imprimerci questo concetto, e lo fa attraverso le parole di Sinesio, che da questo momento non si vedrà più fino a un bel po'.
Andiamo alla scena del teatro, che è tra le seguenti, dopo questa appena descritta.
Ci si chiede: perchè introdurre uno spezzone? Non di certo per dirci che si andava a teatro in quel tempo, perchè si sa. Neanche per farci vedere Oreste, allievo di Ipazia,che si dichiara a lei davanti a tutti. Qualcuno, in effetti, potrebbe pensare che la reale motivazione è questa, dato che comporterà un cambiamento nel carattere di Davo. Tuttavia io preferisco pensarla diversamente: quando i pagani sono definitivamente eliminati, il film, con le solite scritte, ci informa del fatto che sono subentrati gli ebrei, contro cui sono ora i cristiani. Dov'è che il regista ci mostra il conflitto cristianesimo-ebraismo? A teatro. Il teatro è ora usato dagli ebrei, e i cristiani tirano loro delle pietre addosso. Il teatro, quindi, è luogo di evoluzione: prima raccoglie i pagani, ora gli ebrei... un domani raccoglierà i cristiani.
Siamo rimasti ad Oreste che si dichiara pubblicamente ad Ipazia.
Ipazia rifiuta. Questa scena è utile solo per mostrarci come Davo si converte ufficialmente al cristianesimo, dato che aveva pregato Dio affinchè Ipazia non cedesse.
La scena più bella, più struggente di tutto il film, si ha a fine primo tempo, e dopo tutti questi preamboli ( i cristiani che stanno per invadere ). Parlo della distruzione della biblioteca d'Alessandria, nel Serapeo. Vediamo un Ipazia affrettata, ma soprattutto indignata, ordinare di salvare le opere maggiori. Il problema è che su oltre almeno mille opere, se ne salvano all'incirca una cinquantina. Quello che mi fecero notare, è che  dagli zoom brevi e frettolosi, vediamo le opere classificate per generi. Ad esempio, leggiamo: to drama. Ad ogni modo, una scena toccante, che culmina con il pianto di Ipazia e la fine del primo tempo. Come il primo, il secondo tempo è introdotto dalle solite scritte scorrevoli in cui ci viene detto che ora i pagani non esistono più, ma ci sono gli ebrei, che i cristiani vedono come ostacolo, quindi è loro obiettivo eliminarli. Capo dei cristiani con il nome di "vescovo Cirillo" è diventato colui che aveva invogliato Davo a dar da mangiare agli ammalati. Ora è lui a decidere le azioni ed è finalmente mostrato per quello che è: un capo, un dittatore. La scena del teatro precedentemente citata ( nel contesto ebraico, ovviamente ) serve anche da introduzione alla figura di Oreste, ormai prefetto ma anche marito di Ipazia. Non è più arrogante, però...
Il film va avanti con scene sempre più toccanti, con un'Ipazia alla continua ricerca della prova che dimostra l'esattezza del sistema di Aristarco... e termina con la sua morte. Nello specifico, il vescovo Cirillo si accorge del fatto che la filosofa è ancora pagana e Oreste, il prefetto, l'unico che ha potere legale è dalla sua parte. Così decide con uno stratagemma di screditarlo davanti a tutti. L'antefatto è questo: gli ebrei sono stati lesi dai cristiani e il prefetto ha il potere di arrestare Cirillo. Ipazia invoglia Oreste a farlo, anche temendo che i cristiani gli si rivoltino contro tutti. Cosa fa, quindi, Cirillo? Chiede ad Oreste di incontrarsi in un luogo a cui hanno accesso solo i cristiani. Legge un passo della Bibbia in cui si screditano le donne, e ovviamente il riferimento è ad Ipazia, e gli chiede di inchinarsi al volere di Dio. Oreste rifiuta andandosene, e Ipazia è condannata. I cristiani hanno vinto: è la fine di Alessandria.

Simbologie.
Davo è un personaggio altamente simbolico. Con lui iniziano i dubbi. E' il primo a dubitare del paganesimo. Dà il pane agli ammalati e prova quasi commozione dalle loro richieste di cibo e dal ringraziamento che gli fanno. E così, in segreto, la sua reazione è quella di pregare Dio. Prega, nello specifico, affinchè Ipazia non sia di nessun altro uomo fuorchè di lui. Poi, incuriosito dai cristiani, discute del cristianesimo con altri schiavi. E ancora, quando la sua preghiera verrà accolta, si convertirà. Non è casuale, a mio parere, che sia uno schiavo ad iniziare una "rivolta" contro il paganesimo. Gli schiavi rappresentati come male della società...
Non sono i cristiani, qui, rappresentati come i "cattivi", sebbene torturino. E' su Davo che si riversa l'errore, l'errore di dubitare degli dei in cui fino a prima aveva creduto...
Altrettanto simbolica, infatti, è la scena del pane. Il futuro vescovo Cirillo invoglia Davo dicendo che è bellissima la beneficenza. Non dimentichiamoci, però, che lo invoglierà, poi, a rompere le statue pagane. Senza forza, senza prepotenza. Non cadete nell'errore!! La verità, infatti, quello che sto cercando di dire, è che lo schiavo è troppo ingenuo e legato a dolori personali ( il rifiuto di Ipazia ) per comprendere la verità: Cirillo è subdolo. Davo infatti viene liberato da Ipazia quando prova a baciarla. Questa scena non è casuale. Il regista non l'avrebbe messa, se non avesse voluto far vedere la verità. C'è quindi una condanna al cristianesimo. Potreste ribattere dicendo che questa condanna è presente in tutto il film, dato che mostra le torture e le malvagità dei cristiani, ma c'è una verità di fondo e incontestabile, che può, in un certo qual modo, salvare i cristiani: Davo è stato un traditore. Ma appunto, finora ho dimostrato che Davo non è altro che una persona confusa e frustrata, che ambisce a una vita migliore e piena di riconoscenza e che, pertanto, può sbagliare.
I movimenti A S A'.
E' chiaro che siamo di fronte a un film in cui non c'è una situazione iniziale dettata dalle riprese. Solo da scritte scorrevoli, che non bastano a classificare la pellicola come dotata di struttura S A S'. Tra l'altro, il regista che, letteralmente, ci travolge portandoci, come ho scritto prima, in medias res, contribuisce a questa  teoria. Ora, è importante dire che abbiamo diversi, piccoli, movimenti A S A', in un unico, grande, film così strutturato.
- Davo. E' complicato descrivere, perchè c'è un collegamento tra il personaggio di questo schiavo e le altre situazioni del film, che rendono difficile la descrizione di un'azione e una situazione generatrici. Facciamo l'esempio che volevo esporre per i movimenti. Tutto inizia dal suo dono del cibo agli ammalati cristiani ( A ). Prova, così, un sentimento positivo dagli ammalati. ( S ) Il film, a questo punto, si sposta. Non ci mostra più Davo, ma altre scene. Ed è proprio grazie a queste scene che possiamo tornare indietro e riassumere così: Davo sa della dichiarazione di Oreste ---> decide di pregare affinchè Ipazia non ceda. La dichiarazione di Oreste è al contempo situazione e azione. Situazione, perchè è da questa notizia che si genera una conseguenza, la conseguenza della preghiera. Azione, perchè se prima Davo aveva solo qualche dubbio sul cristianesimo, il pericolo rappresentato da Oreste lo spinge a chiedere aiuto a Dio. E' uno slancio, un rischio che troverà poi riscossione, e quindi una nuova situazione: Davo è definitivamente cristiano.
Non è finita. Davo genera altri movimenti. Questa volta, però, sono S A S'. Vediamo nello specifico:
Davo è cristiano. ( S ) I cristiani fanno cattive azioni ( A ) Davo dubita del cristianesimo. ( S' ). Ma vediamo come finisce: catturano Ipazia. ( S ) Davo si impone sull'uccisione... A? No, è sbagliato. Perchè non riesce ad imporsi sui cristiani. Resta da solo con Ipazia... e al posto di liberarla piange con lei. Piange perchè si pente, ma non riesce ancora a redimersi e a prendere una posizione contro i cristiani, così salvando Ipazia... E così qui non abbiamo solo la fine della filosofa, ma anche dello schiavo. Non ha avuto coraggio...
Il crescendo scientifico.
Ho trascurato fino ad ora l'argomento scientifico trattato nel film, perchè bisogna analizzarlo con cura. La materia scientifica è introdotta da Ipazia che discute sul sistema tolemaico. Più in avanti, si accorge che quello corretto è probabilmente quello di Aristarco. Questo coincide con il passaggio dal paganesimo al cristianesimo di Davo. Una volta scelto di ipotizzare che le giuste supposizioni sono quelle di Aristarco, e quindi il modello eliocentrico, bisogna dimostrare come può il sole essere di meno in inverno e di più in estate. Se la Terra gira intorno al sole attraverso un orbita circolare, la distanza è uguale.. Ipazia è sulla giusta strada ma non riesce a trovare la soluzione vincente, e questo coincide con i cristiani che sono sulla giusta strada per arrivare al potere ma ancora hanno bisogno dell'ultimo tassello. Ovviamente si può notare come Ipazia, però, rappresenti il bene, e i cristiani il male. Per cui un parallelismo ben studiato ed efficace. Il film termina. E termina con Ipazia che scopre improvvisamente l'orbita ellittica. E con i cristiani che la uccidono, così il regno è loro. Ovviamente le solite scritte scorrevoli che elogiano Ipazia e ci dicono come finirà il tutto, cosa che si sa anche nella storia e che pertanto poteva essere evitata, ma l'importanza è l'accuratezza, la sottigliezza del regista che ha trattato un tema così delicato in forma dualistica. Ci sono sempre due interpretazioni, una apparente e superficiale, e una sottile e reale. Ad ogni modo, il tema scientifico è secondo me quello riuscito meglio, perchè la fine del film è un pathos, una suspence incredibile. Ipazia ha vinto, Cirillo ha vinto. Una vittoria nel bene e una nel male.
A presto!!
Sara.

1 commento:

  1. MERAVIGLIOSO:

    Ciao a tutti, sono un vero Dio, voglio condividere la mia storia di vita al mondo su come ho avuto mio marito, soprattutto ho ritrovato la mia felicità, intendevo una pubblicità di un Dr Odia su internet su come aiutava una signora a riavere il suo fidanzato, quindi devo contattarlo per aiutarmi a ripristinare il mio matrimonio, mio marito mi ha lasciato per 5 anni di matrimonio, perché la sua famiglia e gli amici non mi piaccio, e gli chiedono di ottenere un'altra signora, ma quando io contatta il dott. Odia per aiuto, mi ha detto di rilassarmi e mi aiuterà, il dottor Odia ha riportato mio marito che mi ha lasciato per 5 anni in sole 24 ore, questo è un incantesimo potente che non ho mai visto nulla di simile nella mia vita, mi ha riportato mio marito in sole 24 ore e mi ha detto che avrò un figlio mio, oggi ho un bambino di 1 anno, quest'uomo è fantastico, nel caso in cui qualcuno abbia bisogno di aiuto e voglia di contattarlo, tu può raggiungerlo tramite: Email: odiasolutioncenter@gmail.com, numero di Viber: +27638836445. Numero di Whats-app: +2349065101630.

    RispondiElimina