venerdì 8 febbraio 2013

Sette Anime

Aloha:)
Dio mio quanto è stato difficile scrivere su Sette Anime!
E' un capolavoro che tocca, secondo me; il problema è che, dal punto di vista cinematografico, è un po'... movimentato. E quindi anche se ti scende una lacrima per una determinata scena, l'inquadratura immediatamente successiva ti riporta in un altro punto e la lacrima resta lì, sospesa. O se è scesa, si asciuga subito, al posto di scorrere.

Let's start!
Ormai chi mi segue avrà capito le due modalità possibili di impostazione di un film: S A S' oppure A S A'. Questo film non si può definire nè l'uno nè l'altro.
Perchè? Mi e vi chiederete. Perchè non c'è una situazione iniziale e manca anche un'azione che potrebbe portare a delineare un quadro, minimo.
Qualcuno, un giorno, mi disse: "I film americani iniziano dalla fine". E va benissimo. Infatti "Sette Anime" inizia con la telefonata del protagonista ( l'attore Will Smith ) all'ospedale; chiede un'ambulanza perchè si sta per suicidare. Dunque, quello che possiamo capire dalle inquadrature successive è che il regista ci sta mostrando la vita del protagonista, o comunque quello che è successo prima del suicidio.
Il problema è che mi è sembrato non esserci un filo logico.
La prima scena dopo l'inizio-fine è una telefonata di Ben ( Will Smith ) ad un'operatore di un call-center. Un certo Ezra, ebreo cieco. In seguito, altre telefonate, o altri ricordi... E questo va avanti fino al primo tempo. Infatti, ricordo che quando andai a vederlo al cinema con un mio amico che qui, come un tempo fece Svevo, citerò come dottor F., all'intervallo tra i due tempi, entrambi eravamo allibiti. Non stavamo capendo nulla. Io avevo letto la trama su Wikipedia, prima di andare al cinema, quindi sapevo dove il film "andava a parare", ma al primo tempo comunque ero perplessa. Insomma, almeno per me, c'è stato bisogno di una seconda visione per intuire meglio.
Siamo più specifici.
Dicevamo che Ben chiama Ezra, l'operatore telefonico. Prima della chiamata, la telecamera ci mostra un primo piano di una lista di nomi, tra cui cerchiato quello di Ezra. Se un osservatore non attento non lo avesse colto e non si fosse ricordato quel nome, la telefonata di Ben gli sarebbe risultata, probabilmente, ancor di più senza senso. Comunque, in questa telefonata vediamo Ben insultare l'ebreo cieco e riattaccare. Subito dopo, Ben è colto dalla rabbia e spacca sedie. Poi, un'altra scena: è dietro una scrivania e sta scorrendo, anche qui, un elenco di nomi. Si concentra su una certa Emily Posa, apre la sua scheda e fa un download. Successivamente si reca a casa sua, non la trova perchè è in ospedale, va in ospedale, non lo fanno entrare e torna a casa. Altra scena: lo chiama il fratello, ma lui riattacca. Fino ad ora, l'unico elemento comune è la lista di persone, comparsa due volte. Andando avanti, vediamo Ben che va a parlare con un uomo, ma casualmente si imbatte in Ines, vecchietta con cui sta parlando il destinatario di Ben. Ben passa avanti, dialoga con l'uomo e, finalmente, possiamo cogliere un elemento-chiave: Ben può cambiare in modo consistente la vita di quell'uomo ( e, come vedremo in seguito, di molti ). Altro elemento fondamentale si trova al ritorno del dialogo tra il protagonista e l'uomo; dialogo conclusosi con Ben che doveva riflettere se concedere all'uomo una deroga o meno. Ebbene al ritorno c'è una delle scene più commoventi del film, a mio parere. E se ci avessero messo una musica adeguata, sotto, le lacrime sarebbero scese prima. Che succede, dunque? Ben si ferma dall'anziana Ines. Aveva notato che non parlava, ma le chiede gentilmente di dirgli se l'uomo a cui deve fare la deroga è una brava persona. Una delle scene più belle del mondo: una vecchietta ancora molto energica, ma che non ha la forza di parlare del dolore. Trova ancora il coraggio, però. Il coraggio di lottare. E così scrive. Scrive. Scrive. "Le medicine che mi dà mi fanno girare la testa. Voglio cambiarle." Ben la incoraggia a scrivere ancora... "Mi punisce."
Vi prego, fermatevi tutti e date il posto agli anziani, agli anziani che hanno ancora la forza.
Vediamo Ben prendere in braccio Ines, portarla in bagno e dire all'uomo con cui aveva parlato prima, e sotto gli occhi di tutti: "Fatele un bagno! Subito!" La scena è bellissima... Ines allunga la mano verso Ben, un perfetto bianco latte verso un perfetto gianduia, e gli dice : "Thank you..." Ovviamente glielo dice in italiano, dato che il film l'ho visto in italia, ma ero troppo presa da quella scena da non sentire le parole e leggere le labbra di Ines. Vi mostro la scena. Ditemi se non sarebbe stato meglio con una musica migliore, come ad esempio questa.
Qui l'elemento-chiave che deduciamo è che Ben si deve accertare, prima di concedere un beneficio, se il beneficiario lo merita o meno.
Le scene seguenti mostrano, prima, Ben che parla con un uomo biondo in un campo da golf. E lì, possiamo trarne un altro tassello importante per la nostra trama: Ben e quest'uomo hanno un patto. Quest'uomo aspetta   delle schede mediche, che in seguito dedurremo sono di Ben. Poi, il regista ci mostra il nostro protagonista nuovamente in ospedale, che fissa un bambino. Qui c'è un'ambiguità intenzionale di regia. L'inquadratura mostra chiaramente il bambino, ma poi sfuma e dietro di lui c'è Emily Posa. Quest'ultima rende esplicita l'ambiguità di regia dicendo a Ben: "Fissavi loro o me?"
Continuando, vediamo Ben che si reca a casa di Emily per discutere di una sua evasione fiscale. E poi, scene seguenti, in cui il nostro amato Will Smith osserva un coach di hockey.
Quello che possiamo tutti dedurne FINO AD ORA è che Ben osserva persone, poi vi entra in contatto e ad alcune cambia la vita concedendo deroghe, dato che si occupa di gestione monetaria. 
Improvvisamente, la svolta! Viene svelato il ruolo di Ben. Lo vediamo recarsi reca una certa Holly che è quasi commossa nel vederlo; e le chiede: "Voglio un nome. Una persona che ha bisogno di aiuto ma che è troppo orgogliosa per chiederlo ad altri."
Holly gli dà il nome di una spagnola abusata dal marito, Ben la visita e solo nel secondo tempo si vedrà che le donerà una casa.
Ora, nel secondo tempo ci si aspetta che la trama venga svelata. Purtroppo devo deludervi. La trama resta ancora fatta di elementi colti qui e lì, però almeno una cosa positiva in questi altri 60 minuti c'è: il regista è fermo su Ben e Emily che si stanno innamorando. Ora, mi tocca svelarvi il tutto per farvi capire alcune altre cose: Ben in realtà si chiama Tim. Fa l'ingegnere. Un giorno guidava per tornare a casa e gli arriva un messaggio di lavoro. Per prendere il cellulare non vede una macchina sopraggiungere e causa un incidente in cui muoiono sette persone. Per cui, decide di cambiare in meglio la vita di altre sette persone. Cosa fa? Dona una parte di fegato a Holly ( ecco perchè era commossa nel vederlo ). Aiuta l'istruttore di hockey. Regala una casa alla spagnola abusata dal marito. Dona il midollo ad un bambino ammalato di leucemia ( quello che fissava ). Dona un rene al fratello. E gli ultimi due? Si vede nel secondo tempo.
Bisogna sapere che Emily è ammalata di cuore e ha bisogno di un trapianto. La percentuale di donatori, però, è bassissima, dato il suo raro gruppo sanguigno. C'è una possibilità che varia tra il 3 e il 5% che ci sia un donatore. Ed Emily ha un mese massimo di tempo per trovarlo. Ben voleva aiutare Emily, che evadeva il fisco, allungandole il termine di pagamento di mesi e mesi e senza interesse, mesi in cui la donna avrebbe potuto ricavare denaro, lavorando. Ecco perchè si presenta come agente del fisco ecc. Succede, però, che, mentre verificava se Emily era una brava persona o meno, e quindi se poteva ricevere il suo beneficio, si innamora di lei. Il tutto avviene frequentandosi quelle poche volte per discutere di pagamenti. Emily che lo chiama perchè aveva il suo biglietto di lavoro in tasca, però gli chiede di raccontarle una storia... lui che ha pena di lei, che non si regge in piedi, e porta a spasso il suo cane ( l'alano Duck ). O ancora, le strappa le erbacce perchè Emily non ce la fa, con il suo cuore. Le aggiusta la macchina con cui lei guadagnava. Viene invitato a cena dalla donna. Fanno l'amore. E fanno un gioco. Il gioco del "Mettiamo che".
Emily: "Mettiamo che trovano un donatore. E il mio corpo non rigetta il cuore..."
Ben: "...Mettiamo che facciamo dei bambini. E che ci sposiamo."
Emily piange, e si dicono "ti amo" insieme...
Beh, la vita a volte va così: Ben si accorge di essere innamorato, corre in ospedale, ma la dottoressa gli dice che c'è pochissima probabilità di trovare un donatore, per Emily. E così Ben si sacrifica. Voleva aiutarla con il fisco, ma si suicida e le dona il suo cuore. Emily, dunque, è la sesta anima. La settima? L'ebreo cieco, a cui dona i suoi occhi.
Prima del mio commento sulla scelta di Ben, un'incongruenza sulla figura di Emily; insomma: è magra, non si regge in piedi, non riesce a correre nè, ancor più semplice, a portare il cane a spasso... ma riesce a fare l'amore.. vabbè! Comunque, io penso che dato che Emily aveva un mese di tempo ( le avevano prescritto dei beta-bloccanti ), Ben poteva anche aspettare... se proprio non ci fosse stato nessuno, si sarebbe sacrificato. Ma non sacrificarsi la prima notte d'amore, solo perchè si accorge che potrebbe far di tutto per l'amata... almeno, secondo me.
Ad ogni modo, un film molto toccante. Ripeto, mi dispiace solo per la struttura. Muccino non mi piace proprio per questo: quando riprende, riprende a cavolo. Magari una stabilità avrebbe contribuito a un successo da star.
Comunque, Will Smith non si smentisce mai.
Buona giornata a tutti!
Sara.

7 commenti:

  1. ciao :D il blog è molto carino e il post è splendido! Io dai film di Muccino ho avuto l'impressione che all'inizio ci voglia dare quasi sempre un quadro molto confuso come se fossimo nella mente del protagonista e dovessimo ancora adattarci a pensare con la sua testa,e poi in seguito ci discostassimo a poco a poco fino a capire esattamente quello che gli succede!! E' una struttura diversa da tutti gli altri che sono un pò più 'comuni' diciamo, ma è per questo,credo, che è considerato un grande regista :). Bellissima anche la scena dell'anziana con la musica che hai messo in sottofondo :)
    Per il pezzo di Emily che non riusciva a fare sforzi ma riusciva a fare l'amore beh....nei film trovi questo e ben altro di peggio!!!
    Will Smith comunque, è sempre bello.
    Baci, a presto!! :D
    Silvia

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    1. Ciao:)
      Allora.. hai fatto un'osservazione molto intelligente.. sulla quale ho riflettuto. Ed è assolutamente possibile quello che dici tu. Però ho fatto la prova: cioè mi sono messa nella mente del protagonista... e quello che ne ho ricavato è stato seguire i suoi movimenti... quindi resta il fatto che, secondo me, ci voleva un minimo di stabilità, per questa trama specifica. Non so se mi spiego: magari nei film con trame diversa da questa, quello che dici tu va benissimo.. qui secondo me, se è come dici tu, Muccino ha sbagliato. Comunque ti ringrazio per la tua osservazione e restiamo che ci aggiorniamo: guarderò altri film di Muccino per vedere se effettivamente quello è il suo metodo!
      P.S.: ne hai alcuni da consigliare?:D
      Ciao!

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  2. P.S. Ho dimenticato di scrivere che il film è meraviglioso a mio parere, fa pensare e piangere abbastanza!!

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  3. Non sono daccordo sul fatto che è un film "incasinato". Secondo me è perfetto così. Si tratta di un film che parla di una persona che ormai ha perso il "filo" della sua vita e riesce a ritrovarlo solo aiutando le sue Sette Anime. Questo tipo di montaggio secondo me aiuta a immedesimare lo spettatore nello stato d'animo del protagonista.
    Per me è perfetto così...Fosse stato un film "tradizionale" con una linea temporale classica secondo me non avrebbe dato la stessa resa emotiva.

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    1. Hi!
      Questo, secondo me, è soggettivo... una persona può emozionarsi così com'è ora che in diverso modo. Infatti io ho scritto di essermi emozionata, ma che secondo me ( e quindi per come sono fatta io ) con una diversa struttura mi sarei emozionata di più. Per cui su questo non posso contestarti nulla XD Però secondo te si capisce, com'è strutturato? O capisci solo alla fine?:)

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    2. La prima volta che l'ho visto al cinema sono riuscito a seguirlo tranquillamente, senza nessun problema di fili temporali e robe così.

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    3. Ottimo!
      Allora ci aggiorniamo!
      A presto!

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